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Quei trulli in Puglia ristrutturati con la canapa

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La canapa “non finisce mai di sorprendere” per le sue molteplici modalità di impiego. Lo dicono gli esperti di AssoCanapa, lo dimostra l’ultima trovata che, in Puglia, è legata al settore edilizia: è in corso nel cuore della Valle d’Itria, un paesaggio naturale contraddistinto da una distesa di pinnacoli bianchi, la ristrutturazione di un antico gruppo di trulli con materiali “bio”: calce e canapa, nessuna sostanza “chimica o tossica”.

I trulli sono beni culturali particolarmente tutelati, oltre che importante attrattiva turistica per la Puglia e l’uso della canapa per questo tipo di costruzioni avviene per la prima volta. Se ne sta occupando un’azienda privata che collabora con AssoCanapa, l’associazione che ha promosso già nel territorio la coltivazione di canapa a Taranto, in un terreno in cui pascolavano le pecore contaminate dalla diossina dell’Ilva, a Brindisi, tra la centrale Enel Federico II e il petrolchimico, su 27 ettari che ricadono all’interno di un’oasi naturale, il parco delle Saline di Punta della Contessa, ma anche a margine dell’area Sin di Brindisi, il Sito di interesse nazionale perché inquinato.

Si sta lavorando sodo da venerdì scorso tra Cisternino (Brindisi) e Locorotondo (Bari), nei pressi di un complesso di trulli di proprietà privata. A seguire i lavori è un ingegnere svizzero, Jorgen Hempel. “I vantaggi sono immensi – spiega Andrea Carletti, referente regionale di AssoCanapa in Puglia – perché si risolve il problema dell’umidità, impiegando un prodotto del tutto naturale. La canapa viene coltivata, racconta, lavorata. Si procede alla separazione della fibra dal canapulo, poi viene portata sul cantiere. Per le applicazioni si usano solo quattro elementi, calce idrata, canapulo, acqua e un mix di minerali per legare la calce con la canapa“.

I lavori proseguiranno per una settimana. “La canapa – prosegue Carletti – durante la sua crescita sequestra la CO2 dall’aria. E per altro così non vengono affatto impiegate sostanze chimiche e tossiche“. Con la canapa insomma si fa di tutto. Dai prodotti alimentari, al tessile. E quest’ultimo è un chiaro esempio di utilizzo nella bioedilizia. I trulli sono costruzioni minimaliste. Pietra e calce. Freschi d’estate, capaci di trattenere il calore d’inverno. La caratteristica principale è il colore: bianchi all’esterno, perché la calce nell’antichità veniva utilizzata come disinfettante. Il recupero, oggi, è legato a doppio filo con l’offerta turistica del Salento e della Valle d’Itria. Il risultato, garantiscono gli esperti che si stanno occupando di questa innovativa tecnica di ristrutturazione, può essere perfino migliore rispetto a quanto non accadrebbe con i metodi tradizionali. Con una lunga serie di vantaggi in più per la salute e per l’ambiente circostante.

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Published by
Gioviana Tedeschi