Tutti i giovani sono una risorsa. Tutti significa tutti. Anche Mariangela. Vent’anni, down, si è appena diplomata al liceo linguistico Giulio Cesare di Bari. Gli hanno messo il massimo dei voti.
E pure la lode.
Mariangela va a scuola di ballo, frequenta gli scout e ha il cuore in fiamme, come tutti alla sua età. Sulla sua strada ha incontrato una mamma che l’ha aiutata a sbocciare ma anche i volontari dell’Aipd (associazione italiana persone down) di Modugno che l’hanno sostenuta nell’inserimento scolastico e ora l’accompagnano verso il lavoro.
Insomma, ha incontrato persone che hanno creduto in lei.
Ed ecco la svolta. Credere nelle persone. Quando accade si realizzano cose incredibili. Si ricostruisce un nuovo senso di comunità capace di affrontare il cambiamento solo quando anche la politica comincia a credere nelle persone.
E le aiuta a fare. Inizia a essergli utile.
Il senso delle nostre politiche giovanili è in questa intuizione. A ben pensarci, è una rivoluzione copernicana. Da una politica che comanda a una che si mette a servizio.