#NoParacadute, il Palermo vince contro ogni sospetto (e salva il Crotone)

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La settimana scorsa, prima dell’ultima giornata di serie A che si è giocata ieri, si è molto parlato del ‘paracadute‘, cioè la somma destinata alle squadre retrocesse in serie B.

In particolare, si sono gettate ombre – causate da un regolamento che di certo va corretto – sul match tra il Palermo e l’Empoli (perfino da un senatore del Movimento Cinque Stelle).

I siciliani, infatti, già virtualmente tra i cadetti da molti giorni, se avessero perso con i toscani, avrebbero avuto diritto ad altri 15 milioni da aggiungere ai 25 già sicuri di intascare.

Come, infatti, scritto da questo post di Roberto Zarriello su Tiscali, se fosse retrocesso l’Empoli, al Palermo sarebbe andata la parte restante dei 60 milioni previsti dal ‘paracadute’, da spendere nella stagione 2018/2019, in caso di mancato ritorno nella massima seria.

Invece, ieri sera, al Renzo Barbera, il Palermo ha battuto l’Empoli 2-1 e ha così ‘mandato’ in serie B i toscani e ‘salvato’ il Crotone, dimostrando un atteggiamento sportivo degno di ammirazione in uno sport sempre più legato al fattore economico.

C’è da dire, comunque, che se il Palermo avesse perso, parlare di combine sarebbe stato esagerato e soprattutto sbagliato.

Scrive, a tal proposito, sempre Zarriello: “perché è come se si definisse un eventuale comportamento rilassato dei rosanero come illegale. In realtà, si può solo parlare di potenziale atteggiamento poco etico dettato dall’elemento economico esterno“.

Ciò che, invece, bisogna evincere – ha aggiunto il direttore di Resto Al Sud – è la conseguenza sul campo di un paracadute che nasce per motivi finanziari validi ma che, così com’è strutturato, determina situazioni spiacevoli dal punto di vista sportivo, non tenendo conto del rispetto che bisogna garantire ai tifosi“.

Comunque sia, il Palermo ha vinto e – non ce ne vogliano i tifosi dell’Empoli – siamo contenti che in serie A sia rimasta una squadra del Sud che ha disputato uno straordinario girone di ritorno.

Con la speranza, ovviamente, che i rosanero possano tornare presto laddove meritano i suoi sopporter.

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Published by
Walter Giannò