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I #commissariamenti dei comuni del Sud hanno un senso solo con poteri straordinari

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Ancora una riflessione sulla mafia, sulle mafie, sulle loro capacità di infiltrare le istituzioni, sugli anticorpi che lo Stato produce per respingere queste malattie che chiamiamo “infiltrazioni mafiose”.

Abbiamo avuto sindaci di grandi città dichiaratamente e condannati come mafiosi. Abbiamo avuto decine di comuni sciolti per infiltrazioni mafiose e gestiti poi da commissari straordinari ovvero prefetti o viceprefetti che per un tempo avrebbero dovuto sostituire gli organi democraticamente eletti, ripulire gli enti che andavano ad amministrare dalle incrostazioni mafiose e poi restituire la parola agli elettori che avrebbero dovuto eleggere nuovi sindaci, nuovi consigli comunali e dunque nuove giunte.

La Legge 221/91 con successive modifiche e integrazioni consente di mandare a casa un sindaco sulla base di fondati sospetti di mafiosità riguardo atti, appalti, scelte fatte dagli enti piegati a interessi mafiosi. Insomma bastava sciogliere questi comuni, mandare i commissari e poi avremmo avuto un comune ripulito, senza più mafiosi, senza mafiosità, recuperato alla civiltà giuridica dello stato repubblicano.

L’immaginario collerico dimmi paese sognante (spesso facciamo incubi e spesso ci prendiamo per il culo) è quello del prefetto di ferro, Mori che libera dalla mafia. O meglio il generale Dalla Chiesa che deve spezzare il connubio Stato/Mafia. Roba per il cinema o qualche fiction. Nella realtà è andata così? No, mai. O forse quasi mai. Potrei citarvi decine di comuni sciolti per mafia, amministrati da commissari di governo per anni e poi di nuovo sciolti per mafia. Quarto è uno di questi. Casal di Principe manco a parlarne.

Soffermiamoci su questi due comuni della Campania. Quarto sciolto due volte per mafia è un comune dove il clan Polverino ha gestito affari criminali e infiltrato l’economia legale, lottizzato terreni e costruito palazzi abusivamente poi richiesti di condono, manovrato appalti, eterodiretto consiglieri comunali, appoggiato elettoralmente questa o quella forza politica. Due commissioni straordinarie hanno amministrato Quarto. Che cosa hanno fatto? Come hanno ripulito questo comune? Nessuno di noi lo sa.

Non c’è uno straccio di relazione sullo stato dell’amministrazione a Quarto prima e dopo i commissari. Sappiamo solo che nessuno pagava e nessuno paga i tributi. Sappiamo che gli abusi edilizi sono la regola in un comune senza strumento urbanistico e sappiamo che i condoni edilizi sono un imbroglio. Quarto era così, Quarto è così.

Andiamo a Casal di Principe. Come è cambiato questo Comune dopo due anni e mezzo di amministrazione straordinaria recente? Che cosa ha trovato il nuovo sindaco, Renato Natale? Immaginate tutti un comune con i conti a posto, personale in numero adeguato, appalti puliti, finalmente tutti i contribuenti inquadrati e costretti a pagare tributi e tasse, camorra fuori dal palazzo. Immaginate male. Chiedete a Renato Natale: quest’uomo che reputo un un politico serio è un folle per la sfida che ha raccolto. È seduto su una polveriera che rischia di saltare in aria.

Lo Stato non ha fatto niente per aiutarlo (come non aveva aiutato i commissari straordinari) e la camorra è sempre lì, pronta ad occupare gli spazi lasciati liberi dallo Stato. Domanda: Questi commissariamenti antimafia servono? No, sono inutili e persino dannosi se non si concedono ai commissari straordinari spediti a sistemare le cose poteri straordinari per fare il loro lavoro. Un Paese serio che non fa i conti con queste realtà che sono sotto gli occhi di tutti mostra di annacquare, diluire la tragedia delle mafie per farcela dimenticare non per sradicarla. A me pare che a volte vogliamo combattere il cancro dando l’aspirina. Così il malato muore.

Mi viene l’orticaria quando leggo analisi superficiali di chi ha ruoli importanti su istituzioni e mafia e pensa che la soluzione è sempre e solo commissariare. L’Italia e un Paese commissariato. Nessuno è al posto suo perché l’ha voluto il popolo sovrano. Che con la sua investitura non ti rende certo superiore alla legge o unto dal signore, ma la situazione di degrado delle istituzioni in questo Paese è pari all’ipocrisia dei suoi responsabili.

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Published by
Paolo Chiariello