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Cashback addio, la manovra cancella la misura: risparmio di 1,5 miliardi

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  • La misura cancellata nella manovra
  • Al momento era sospesa nel 2021
  • Fu introdotta dal governo Conte

Addio al cashback più vicino: il governo Draghi, che ha sospeso la misura per il secondo semestre 2021, lo ha abolito definitivamente. Nell’articolo 165 della bozza della manovra 2022 si legge infatti che “il programma di attribuzione di rimborsi in denaro per acquisti effettuati mediante l’utilizzo di strumenti di pagamento elettronici si conclude il 31 dicembre 2021, ferma restando la sospensione” già in atto. Inoltre, “le Convenzioni stipulate dal Ministero dell’economia e delle finanze con PagoPa S.p.A. e con Consap sono risolte a decorrere dal completamento delle operazioni di rimborso cashback e rimborso speciale, fatti salvi gli obblighi relativi alla gestione delle controversie derivanti dall’attuazione del programma”. Il risparmio previsto è di 1,5 miliardi di euro.

Cos’è il cashback

Il cashback comparve in via sperimentale per le festività natalizie del 2020 e poi entrò a regime l’1 gennaio 2021. Voluto dal governo Conte e sostenuto dal M5s al cashback si sono iscritti in 9 milioni e l’obiettivo era quello di incentivare i pagamenti elettronici in ottica di lotta all’evasione. Il cashback consiste in un rimborso delle spese effettuate nel semestre del 10% fino a un massimo di 15 euro a transizione e fino a 150 euro a semestre. Inoltre, fu stato istituito il Super Cashback: un premio semestrale di 1.500 euro ai primi 100.000 che avessero fatto più operazioni.

I dubbi di Draghi e i furbetti

Con l’arrivo del governo Draghi, sono sorti i primi dubbi sulla misura e a luglio col decreto fisco-lavoro è stata sospesa per il secondo semestre 2021. I dubbi di Draghi erano sorti subito sulla reale efficacia del provvedimento e sul fatto di voler usare in maniera differente e migliore i fondi destinati al cashback. A questo si aggiunge il fenomeno dei “furbetti” con pagamenti suddivisi in micropagamenti ripetuti (celebri quelli ai distributori automatici di carburante) per rientrare nei primi 100 mila.

Bonus bancomat

Quando il governo Draghi ha sospeso il cahsback di Stato nello stesso decreto ha introdotto il Bonus Bancomat. Si tratta di un credito d’imposta per l’acquisto, il noleggio o l’utilizzo di strumenti che consentono forme di pagamento elettronico e per il collegamento con i registratori telematici. L’obiettivo del governo, così come avvenuto con il cahsback, è quello di limitare la circolazione di contante e quindi contrastare l’evasione fiscale. Vediamo come funziona.

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Published by
Salvo Butera
Tags: cashback