Il regime di proroga delle concessioni balneari sarà valido fino al 31 dicembre 2023. Dall’1 gennaio 2024 non si potrà effettuare nessuna proroga, neanche attraverso una legge e quindi il settore si dovrà aprire alla concorrenza. Lo ha deciso il Consiglio di Stato esprimendosi su un contenzioso tra amministrazioni locali e concessionari.
Così scrive il Consiglio di Stato: dall’1 gennaio 2024 “tutte le concessioni demaniali dovranno considerarsi prive di effetto, indipendentemente se via sia – o meno – un soggetto subentrante nella concessione”.
Il Consiglio di Stato specifica che il nuovo regime di concorrenza per le concessioni sulle spiagge, oltre a essere imposto dal diritto dell’Unione europea, “è estremamente prezioso per garantire ai cittadini una gestione del patrimonio nazionale costiero” ma anche in ottica di crescita economica e investimenti.
In particolare, “le norme legislative nazionali che hanno disposto (e che in futuro dovessero ancora disporre) la proroga automatica delle concessioni demaniali marittime per finalità turistico-ricreative, compresa la moratoria introdotta in correlazione con l’emergenza epidemiologica da Covid-19” sono in contrasto, fra l’altro, con la direttiva Bolkestein.
Nel 2018 era stata introdotta con la legge di Bilancio una proroga per 15 anni, adesso il Consiglio di Stato la considera non legittima ma per evitare un vuoto immediato nelle concessioni, per dare tempo per predisporre i bandi e “nell’auspicio che il legislatore intervenga a riordinare la materia” l’organo di giustizia ha deciso di continuare a rendere efficaci per altri due anni le concessioni.