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Frecciabianca in Sicilia ma senza alta velocità: il reportage

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  • Il treno in servizio sulla tratta Palermo-Catania
  • Due minuti in meno di percorrenza ma il biglietto costa il doppio
  • Non mancano le polemiche politiche

Due minuti in meno per arrivare a Catania ma il biglietto costa il doppio. Il Frecciabianca appena in esercizio in Sicilia impiega 3 ore e 7 minuti per la tratta contro le 3 ore e 9 minuti del regionale veloce. Ma i biglietti costano 28 euro per il primo e 14,90 per il secondo.

Il reportage

Con un reportage video dal titolo “A bordo dei Frecciabianca, l’Alta Velocità resta un miraggio in Sicilia” BlogSicilia ha raccontato il primo viaggio in Frecciabianca. “La carrozza è con Wi-Fi e servizio bar. Ma la prima classe lascia un po’ a desiderare. I sedili non brillano per pulizia”, si legge su BlogSicilia.

Servizio poco conveniente

Un servizio non conveniente se si paragonano prezzi e tempi di percorrenza: il viaggio dura 3 ore e 7 minuti mentre il treno regionale che era partito da Palermo alle ore 7:31 è arrivato a Catania Centrale alle 10:40, per un totale di 3 ore e 9 minuti: solo due minuti in più del “Frecciabianca”, ma come detto il biglietto costa quasi il doppio.

Caronia: “Vecchi treni ridipinti”

E ovviamente sul Frecciabianca non mancano le polemiche politiche: “Il collegamento ferroviario fra Palermo e Catania con i treni ‘Frecciabianca’ è la conferma di una gravissima disattenzione di Trenitalia e del Governo nazionale per il trasporto in Sicilia – afferma la deputata regionale della Lega, Marianna Caronia – Vecchi treni ridipinti e riadattati mandati in Sicilia dalle regioni del nord, tempi di percorrenza addirittura peggiori dei già lunghissimi tempi precedenti (una media di 65 km orari, 65!!), costi aumentati a carico dei pendolari e a carico di tutti i contribuenti siciliani. Insomma un’operazione che non ha alcuna giustificazione pratica, né tantomeno amministrativa. Se non forse quella di permettere a Trenitalia di ‘smaltire’ qualche carretta senza pagare costi di demolizione. Non posso che chiedere al Governo regionale e in particolare all’Assessore Falcone di riferire immediatamente in Aula su questa operazione, se ci siano ed eventualmente a quanto ammontino i costi per le deboli casse regionali, e soprattutto, se non ritenga di dover ricordare al Governo nazionale che la Sicilia è ancora parte dell’Italia e non la discarica di Trenitalia”.

Pullara: “Non fa fermate e costa di più”

Sulla stessa linea un altro deputato leghista, Carmelo Pullara: “Che il sistema ferroviario in Sicilia desse spunto alle barzellette, ahimè lo sapevamo tutti. Che ad alimentare questa farsa sia il governo fa veramente male. Mi riferisco alla vicenda del Frecciabianca lento come il regionale. Non fa fermate e costa di più. Purtroppo però questa volta non è satira e c’è poco da scherzare. Che l’arrivo del Frecciabianca in Sicilia cambiasse poco o nulla era risaputo. La conferma arriva dai dettagli della nuova linea presentata in pompa magna dal sottosegretario alle infrastrutture Giancarlo Cancelleri, attiva nella tratta Catania – Palermo da domenica 14 novembre”.

Falcone: “Non serve a migliorare i tempi di percorrenza”

L’assessore regionale alle Infrastrutture, Marco Falcone, replica: “Fa bene l’onorevole Pullara a ricordare che, purtroppo, il Frecciabianca assegnato alla Sicilia dal ministero dei Trasporti e Trenitalia non serve a migliorare i tempi di percorrenza e neppure, in generale, a ridurre il divario che il sistema ferroviario dell’Isola sconta, da decenni, rispetto al resto del Paese. Lo abbiamo ribadito anche nel corso della cerimonia di consegna a Catania, a cui eravamo presenti per doveroso garbo istituzionale. Purtroppo, però, il collega dimentica di tenere conto dei risultati raggiunti in questi anni dalla Regione che, di certo, neppure i limiti del Frecciabianca possono offuscare. Il Governo Musumeci ha avviato un reale rinnovamento della flotta siciliana con l’acquisto di 25 nuovi treni elettrici ‘Pop’, attestandosi come seconda Regione italiana per la tempestività di questo materiale rotabile. Nel marzo 2022, arriveranno in Sicilia i primi 10 treni bimodali, diesel-elettrico, che vogliamo utilizzare in tutte le tratte più disagiate: Palermo-Agrigento, Trapani-Castelvetrano, Siracusa-Ragusa e così via. Era la prima cosa da fare: acquistare nuovi treni in sostituzione dei tanti ormai obsoleti, così da migliorare da subito qualità e tempistiche dei collegamenti ferroviari regionali. Bene, l’abbiamo fatto. Inoltre, stiamo lavorando per portare già nel 2024 degli innovativi treni a idrogeno con allestimenti di alta gamma. Siamo pronti a intervenire in Aula – conclude Falcone – per relazionare sui 300 milioni di euro investiti dalla Regione in materiale rotabile, un’azione di svecchiamento radicale della nostra flotta di treni, che la porterà a essere già dal 2022 fra le più ‘giovani’ d’Italia”.

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Redazione