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L’euro è la causa della crisi che viviamo. E vi spiego perché

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Nessun referendum può rendere costruttivo e positivo ciò che è e sarà distruttivo per generazioni a venire.
Quindi, non ha senso chiedere agli italiani se vogliono continuare a vedere distrutto il proprio benessere e la Repubblica Costituzionale che ci è stata consegnata dai Padri Costituenti, oppure no.

Di seguito le ragioni per le quali i famosi sette punti del programma M5S non hanno senso.

L’euro è una moneta totalmente a debito: cioè, totalmente prestata alla comunità. La comunità deve restituirla con gli interessi. Come dire: dalla comunità uscirà sempre più moneta di quella che entra. Come dire: ogni possibilità di sviluppo del sistema eurozona è radicalmente esclusa. Non si può gonfiare una gomma usando l’aria che è già dentro. Occorre aria nuova. In eurozona moneta ‘nuova’ non c’è. Può accadere che uno Stato prosperi (Germania) ed una altro muoia (Grecia) … ma complessivamente, il sistema va in recessione. Il sud Europa è, attualmente in recessione non reversibile.

Se questo è chiaro, allora è facile capire che adottare gli eurobond, cioè farsi prestare il denaro direttamente dalla BCE, senza passare per le banche private (quindi ad un interesse che ‘si presume’ sia più basso) non risolve il problema: perché la moneta resta a debito. Lo sposta in avanti nel tempo. Soprattutto, non risolve i problemi del deficit di esportazioni del sud Europa, legato, com’è, questo deficit, alla mancanza di fluttuazione del cambio di valuta. Oggi un euro italiano=un euro tedesco. E le esportazioni tedesche volano.

Quanto al pareggio di bilancio, del quale si chiedeva l’abrogazione, se si è capito che cosa sia la moneta a debito, si comprende anche facilmente, che il pareggio di bilancio non deriva soltanto da una regola giuridica, ma è una necessità FISICA del sistema euro: se noi possiamo avere soltanto il denaro che ci viene prestato, è chiaro che dobbiamo anche restituirlo: altrimenti, non ce lo prestano più. Quindi il pareggio è NECESSITATO proprio dalla struttura della moneta.

Per il Fiscal compact idem dicasi: ridurre il debito pubblico è una necessità fisica della moneta a debito: perché più alto è il debito, più alti gli interessi che paghiamo, più difficile ottenere moneta a prestito per i servizi che lo Stato deve rendere.

Sforare il 3%? Anche qui: da un lato, perfettamente inutile, perché la ricchezza in più, grazie al cambio fisso dell’euro, andrebbe alle economie del nord Europa, dove facciamo acquisti. Ma anche qui, si ritorna alla necessità FISICA: sforare significherebbe, l’anno successivo, pagare interessi più alti: che dovrebbero essere presi dalle tasse, che sono già al limite massimo possibile.

Quindi, tutti i punti del programma sono insensati. L’unica cosa sensata, se si è capito che cosa sia l’euro, è USCIRNE. Ma qui, no: qui si invoca la democrazia diretta per ‘sapere’ se gli italiani vogliono o no uscirne.

L’euro è la causa della crisi che viviamo e la ragione della distruzione del benessere italiano e della Repubblica Costituzionale.

Se lo si è capito, occorre dire: no euro. Perché nessun referendum potrebbe rendere positivo e fruttuoso ciò che è distruttivo.

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Published by
Gennaro Varone