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Novità Isee 2022, dall’assegno per i figli ai bonus: ecco cosa cambia

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  • Cambiano le modalità di richiesta dell’Isee
  • Oltre alle agevolazioni “classiche”, quest’anno sarà usato per altri bonus
  • Particolare attenzione all’assegno unico per i figli

Per il 2022 l’Isee porta delle novità. In questo caso, però, oltre ai passaggi legati al calcolo dell’indicatore sono stati introdotti nuovi usi oltre a quelli già conosciuti. Per usufruire dei fondi e i bonus stanziati dal governo nel corso di questo periodo, infatti, spesso sarà necessario certificare la propria condizione economica.

Le novità Isee per il 2022

Il grosso delle novità in merito alla dichiarazione consistono nelle caratteristiche del nucleo familiare, e sono legate all’introduzione dell’ISEE come requisito base per il conferimento dell’assegno unico per i figli (al posto del reddito). Nello specifico, secondo quanto spiegato da La legge per tutti, faranno parte della stessa famiglia anagrafica:

  • i coniugi con residenze diverse per motivi di lavoro o per una separazione di fatto;
  • i genitori non sposati e conviventi con la stessa residenza;
  • i figli con il genitore con cui convivono, anche se sono a carico fiscale dell’altro;
  • i figli maggiorenni conviventi con i genitori, anche se fiscalmente autonomi;
  • i coinquilini che condividono un appartamento e non hanno richiesto il proprio stato di famiglia in Comune.

Non fanno parte dello stesso nucleo familiare dei genitori, invece, i figli con residenza altrove dopo i 26 anni, con un reddito proprio, da sposati o con figli. Lo stesso vale per coloro che hanno ottenuto una separazione legale.

Come usare l’Isee nel 2022

L’Isee, oltre che per il calcolo delle tasse universitarie, è sempre stato uno strumento fondamentale per consentire alle famiglie italiane l’accesso a determinate agevolazioni. Ad esempio, lo si è sempre utilizzato per servizi come:

  • i bonus sociali (sconti sulle bollette);
  • sconti sul canone RAI e Telecom;
  • sconti sui trasporti pubblici;
  • agevolazioni per invalidi e prestazioni socio-sanitarie;
  • reddito e pensione di cittadinanza;
  • borse di studio;
  • prestazioni per i minori ed agevolazioni scolastiche.

Dal 2022, però, l’Indicatore diventa uno strumento fondamentale per l’accesso ad una serie di altre prestazioni. Queste sono nello specifico:

Isee, a cosa serve e come ottenerlo

L’Indicatore della Situazione Economica Equivalente, in breve Ise, è quel documento che permette di certificare quale sia la condizione economica di un determinato nucleo familiare. Generalmente viene richiesto per usufruire di agevolazioni (come quelle sanitarie), oppure per il calcolo delle tasse (come all’università). La sua caratteristica è che non consiste solo nella somma di reddito e patrimonio, ma tiene conto di diversi fattori. Così per richiedere un Isee è necessario dichiarare la presenza di figli o di persone disabili, ad esempio.

Può richiederlo qualsiasi cittadino residente in Italia. Fondamentalmente esistono due modi per ottenerlo: tramite il sito INPS oppure gratuitamente attraverso un CAF.

Cosa dichiarare nell’Isee

Esistono quattro tipi di Isee: standard, universitario, sociosanitario e minorenni. Chiaramente hanno dei fini diversi, ma devono essere tutti rilasciati a partire dalla cosiddetta Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU). Si tratta di un documento contenente informazioni in merito al nucleo familiare, la casa di abitazione e le informazioni su reddito e patrimonio. Per nucleo familiare si intende l’insieme delle persone coabitanti e residenti nello stesso comune che sono legate da:

  • vincoli di matrimonio e affettivi;
  • parentela;
  • adozione e tutela;
  • affinità.

A partire da questo gruppo di persone vengono dichiarati in una serie di “moduli” i seguenti dati:

  • la composizione del nucleo familiare e i dati anagrafici di ogni componente;
  • la casa di abitazione;
  • il patrimonio mobiliare e immobiliare;
  • i redditi;
  • gli eventuali assegni percepiti;
  • il possesso di veicoli.
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Published by
Chiara Venuto