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Il terzo polo di Calenda e Renzi strizza l’occhio al Sud e punta alla crescita del Mezzogiorno

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Il Sud e le strategie per il suo rilancio sono al centro del programma del terzo polo, l’alleanza politica tra Azione e Italia Viva per le prossime elezioni politiche del 25 settembre. Il documento programmatico è stato presentato questa mattina. Il programma è di 68 pagine, suddiviso in 20 punti, che si può scaricare qui.

Il secondo capitolo del programma è intitolato “La crescita del Mezzogiorno”. Ecco alcuni spunti: “Le opportunità per rilanciare il Mezzogiorno passano dalle risorse europee che garantiscono complessivamente 130 miliardi sino al 2027. A queste risorse vanno aggiunte le somme dei fondi per lo sviluppo e la coesione (73.5 miliardi di cui l’80 per cento è destinato al Sud)”. Obiettivo di fondo è far diventare il Sud un secondo motore dell’economia per rendere questa area del Paese attrattiva per gli investimenti e ricca di opportunità per i giovani.

Per Mara Carfagna, front runner della nuova alleanza, “si costituisce finalmente una alternativa di voto per gli elettori che hanno apprezzato il ‘metodo Draghi’ della responsabilitá e della serietá: il solo metodo che consente di ottenere risultati in favore dell’Italia. L’accordo tra Azione e Italia Viva consentirá a centinaia di migliaia di italiani di dire ‘basta’ agli estremismi e alle vuote promesse dei vecchi schieramenti. Sono certa che saremo la vera proposta innovativa di queste elezioni: comincia un percorso che renderá piú equilibrata e forte l’Italia”.

Ecco i punti principali del programma del Terzo polo

Economia

  • Zero tasse per i giovani che avviano un’attività imprenditoriale.
  • Ripristinare e rafforza Industria 4.0.
  • Potenziare gli ITS investendo 1,5 miliardi.
  • Trasformazione della Agenzia per la Coesione in Agenzia per lo Sviluppo.

Riforme

  • Completare le riforme sulla concorrenza.
  • Completare la riforma sull’equo compenso delle prestazioni professionali.
  • Riforma della giustizia.
  • Superamento del bicameralismo paritario.
  • Elezione diretta da parte dei cittadini del Presidente del Consiglio sul modello dei sindaci delle città più grandi.

Energia

  • Completare con procedure straordinarie la costruzione di due rigassificatori galleggianti.
  • Rafforzare strategia sulle risorse rinnovabili.
  • Aumentare la produzione di gas nazionale riattivando e potenziando gli impianti già esistenti.

Ambiente

  • Ridurre del 55% delle emissioni di CO2 entro il 2030 con fonti rinnovabili.
  • Includere il nucleare nel mix energetico per arrivare ad “emissioni zero” nel 2050.
  • Approvare un piano per la gestione del dissesto idrogeologico e aumentare gli investimenti.

Politica estera

  • Promuove nell’Ue un price cap per tutto il gas importato.
  • Incrementare il budget per la spesa in Difesa e raggiungere il target del 2% entro il 2025.
  • Ue: abolire l’unanimità nel processo decisionale.

Lavoro

  • Introduzione di un salario minimo.
  • Detassare i premi di produttività.
  • Combattere la precarietà promuovendo la flessibilità regolare.
  • Eliminare il reddito di cittadinanza dopo il primo rifiuto e ridurlo dopo 2 anni.
  • Potenziare la cassa integrazione per i professionisti e le politiche attive per gli autonomi.
  • Agricoltura: per garantire la flessibilità e la trasparenza contrattuale nelle prestazioni occasionali, proponiamo di ripristinare il sistema dei voucher.

Fisco

  • Riforma Irpef, abolizione Irap e passaggio a un sistema a due aliquote Iva.
  • Riduzione della tassazione del risparmio.
  • Attuazione e miglioramento della riforma della giustizia tributaria.

Salute

  • Riformare i meccanismi di governance e coordinamento tra Stato e regioni.
  • Riorganizzazione dell’assistenza territoriale in ottica di prevenzione e promozione della salute e di garanzia della continuità delle cure.
  • Piano straordinario per le liste di attesa.

Scuola

  • A scuola fino a 18 anni e tempo pieno per tutti.
  • Riqualificare in dieci anni tutti gli edifici scolastici.
  • Trasformare gli atenei in fondazioni di diritto privato a capitale interamente pubblico.

L’analisi di Calenda

Carlo Calenda – che è anche il leader del gruppo – ha offerto la sua analisi sui motivi che hanno portato alla fine anticipata della legislatura. Per il leader del terzo polo sono due i punti di crisi: “la prima l’elezione del presidente Mattarella, che non voleva essere rieletto e l’altra è l’ignominia della caduta di Draghi. Chiediamo agli italiani di non dimenticare. Perché se si perde il ricordo noi ripeteremo gli stessi errori. Draghi non è caduto perché governava male ma per l’invidia di Conte, per le voglie di Berlusconi di diventare presidente del Senato e o della Repubblica e la paura di Salvini di vedere cadere i propri consensi in favore della Meloni”.

Porte aperte

Calenda, poi, ha detto: “A persone come Cottarelli, Bonino e Bentivoglio e tanti altri voglio dire: le porte continuano a essere aperte”. E la previsione: “Il PD tornerà dopo 5 minuti dopo le elezioni dai 5 Stelle. Basta leggere le dichiarazioni di Orlando, Bonini, Boccia“.

Lavoro

A proposito, poi, del programma, Calenda ha detto. “Siamo a favore di un salario minimo, della cancellazione delle false cooperative e di una legge sulla rappresentanza per evitare i contratti pirata. Nessuno dovrebbe lavorare per meno di nove euro l’ora, ma non siamo per un irrigidimento indiscriminato dei contratti che porta solo disoccupazione, in un mondo in cui la specializzazione cambia continuamente”.

Ambiente

E ancora: “Basta con un ambientalismo ideologico che spinge le aziende a trasferirsi nei Paesi dove possono inquinare, con il risultato che l’ambiente peggiora e noi perdiamo l’occupazione. I voti del PD al Parlamento europeo sull’abbandono delle motorizzazione a combustione anche con biocarburanti valgono 100mila posti di lavoro in meno”. “È semplicemente ridicolo – ha aggiunto – il PD che dica sì al rigassificatore a patto che si spenga tra cinque anni: il rigassificatore si spegnerà quando avremo la possibilità di avere un’energia alternativa. La transizione ambientale è una cosa seria e va gestita bene, le rinnovabili non possono andare da sole perché sono intermittenti, non abbiamo il vento del mare del Nord, per arrivare ad emissioni zero non possiamo usare tutte le rinnovabili, abbiamo bisogno di un’energia costante che non emetta: l’unica energia costante che ha emissioni zero si chiama nucleare, se qualcuno ha una soluzione diversa la proponga”.

Draghi Premier

Calenda ha affermato che bisogna “andare avanti con l’agenda e il metodo Draghi, di buon senso e di buon governo. Per questo se avremo un largo mandato dagli italiani chiederemo a Draghi di restare come presidente del consiglio. Noi vogliamo attuare le riforme del PNRR chi lo vuole cambiare lo vuole far saltare”.

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Published by
Piero Messina