La musica al femminile: pochi gli spazi per le nuove cantautrici

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La musica è donna. Questo è ciò che scrissi in un articolo datato 13 marzo 2018 proprio su Resto al Sud.

Cosa è cambiato in quasi due anni dal racconto della situazione della musica al femminile?
Oltre a nuove leve della musica italiana con grandi potenzialità, abbiamo assistito, ancora una volta, nel vedere che le voci femminili sono una piccola parte del panorama indipendente italiano di cui si è parlato: ed ecco il motivo.

Le voci femminili

Attenzione però, ciò non vuole dire che esiste maschilismo nella musica italiana ma è pur vero che le voci femminili non raggiungono il 50% nel panorama artistico italiano.

Se non fosse per Michele Monina che da molto tempo ci parla e ci racconta del mondo della musica al femminile, non ci saremmo neanche resi conto che nuove cantautrici e nuove interpreti hanno grandi potenzialità e fanno musica che potrebbero far “tremare” anche i grandi della musica italiana che vediamo e ascoltiamo in festival nazional-popolari e in radio commerciali.

La musica è donna. Ecco alcune delle migliori cantautrici indipendenti italiane

Ho appreso che proprio nel 2018 è nato un movimento composto da tantissime cantautrici italiane indipendenti grazie all’input dato proprio da Michele Monina.

Un faro nel buio è rappresentato certamente dal Premio Bianca d’Aponte, che da 15 edizioni dà un grande spazio esclusivamente alla musica al femminile. Un evento unico nel suo genere che si svolge ad Aversa ed è intitolato a Bianca d’Aponte, cantautrice del centro campano stroncata a 22 anni da un aneurisma.

May così tante

Scambiando due chiacchiere con SUE, all’anagrafe Susanna Cisini, una delle nuove cantautrici più promettenti della scena indipendente ha dichiarato: “È stato assurdo vedere una line up di solo 3 artiste femminili e due soliste ‘emergenti’, uscite da 1M Next, al concerto del primo Maggio di Roma. In risposta a questo episodio, Michele Monina  coinvolse molte cantautrici italiane per un concerto all’officina Pasolini il ‘May così tante’ in contemporanea proprio con il concertone di Piazza San Giovanni. Da lì si sono susseguiti una serie di eventi tutti al femminile come “Femminile Plurale” a Roma e “lilith Festival” a Genova.”

L’artista che non c’era

Altra realtà molto importante per la musica indipendente è “L’artista che non c’era”, concorso nato da Francesco Paracchini, direttore de “L’isola che non c’era” in cui le donne hanno avuto un ruolo importantissimo tra vittorie e partecipazioni.

Detto questo, non si può assolutamente dire che ci sia una discriminazione verso la musica al femminile e il motivo è l’intraprendenza delle artiste ed è questo il motivo per cui risultano in numero inferiore rispetto agli uomini ma che comunque contribuiscono ad elevare la qualità del panorama indipendente italiano.

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Published by
Salvatore Imperio