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E il vicepresidente italiano dell’Europarlamento attacca i paradisi fiscali
21 Mag 2013 09:15

No ai paradisi fiscali nel cuore dell’Europa che, invece, deve trovare fondi consistenti per dare una risposta ai quasi 6 milioni di giovani disoccupati senza un futuro. Alla vigilia del Consiglio Europeo, il vicepresidente dell’Europarlamento Gianni Pittella, in un’intervista ribadisce le priorità sulle quali i 27 dovrebbero finalmente mettere un punto fermo.

“È impensabile” che “nel cuore dell’Europa possano mantenersi paradisi fiscali” e “dobbiamo assolutamente cancellare queste aree di elusione, di evasione e di riserve di patrimoni finanziari“, sostiene Pittella che “si augura” che il vertice Ue dia una risposta concreta al piano anti-evasione lanciato da Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna e Spagna ma osteggiato da altri Paesi. L’Austria per esempio, che da anni bloccava il dossier per difendere il suo segreto bancario, ha dato qualche giorno fa l’ok alla revisione degli accordi sul fisco con i cinque Paesi extra Ue (Svizzera, Liechtenstein, Principato di Monaco, Andorra e San Marino) ma ha detto di nuovo ‘no’ allo scambio di informazioni automatico con gli altri Paesi Ue.

La partita, insomma, è tutta aperta. Così come è aperta la discussione sul bilancio comunitario che “i governi propongono” e da dove dovrebbero uscire i fondi per contrastare il dramma della disoccupazione giovanile. Un bilancio “striminzito” di” “900 miliardi di euro per sette anni” osserva il vicepresidente dell’Europarlamento che lo paragona, per marcare la differenza, agli “800 miliardi di dollari” stanziati da Obama per “investimenti pubblici sulla ricerca, sulla formazione, sull’educazione”. E’ scettico, Pittella, sul progetto da sei miliardi di euro – ancora da reperire – destinato a trovare un’occupazione lavorativa o formativa per i giovani fino a 25 anni lanciato dal presidente della Commissione José Manuel Barroso.

In ogni caso “la battaglia è avere più soldi sul bilancio europeo per poter dare risposte ai giovani ma per poter dare risposte anche all’economia generale dell’Unione europea”. Altro dossier sensibile è quello dell’Unione bancaria, all’ordine del giorno della prossima sessione plenaria del parlamento Ue a Strasburgo. Martedì si terrà in aula il dibattito sulla supervisione bancaria, con il Parlamento che ha inserito diverse disposizioni per rafforzare il controllo esercitato dalla Bce sugli istituti della zona euro. La supervisione bancaria, ricorda Pittella è uno dei “tre pilastri” dell’Unione bancaria sulla quale “metteremo sotto pressione la Germania che ha una qualche riluttanza”.

Foto: Panorama.it


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