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Io da “picciriddu” sulle ginocchia dei mafiosi. Ma poi ho scelto l’onestà
07 Set 2013 07:34

Essere Siciliano nel cuore e nella mente è un valore aggiunto di cui vado fiero. Il capitalismo nordista – e finanche il sistema politico – sovente dipinge la Sicilia e segnatamente noi Siciliani, come individui avvezzi a chiedere elemosina e sussidi.

Dipingono la mia Terra, la mia Palermo, come la “fabbrica” della mafia, quando sanno perfettamente che loro stessi, i politici, latifondisti e massoni vari, l’hanno creata e curata sino ai giorni nostri.

Ma la cosa aberrante è che ignobili siciliani, oggi al potere politico, ne traggono vantaggi: non sopporto questi quaquaraquà.

Sono fiero di essere nato nel territorio dove la mafia ha avuto e ha l’apice della sua potenza, perché non mi sono fatto ammaliare dall’arricchimento facile e dal potere.

È vero, ho respirato la mafia; è vero, da picciriddu sono stato ospitato a casa di mafiosi e persino tenuto in braccio e accarezzato.

Ma la mia Sicilianità che è dinta lu miu sangu mi ha fatto decidere: l’onore di Siciliano al posto del disonore e l’onestà e l’amore per la mia Terra.

Pochi miserabili uomini hanno, ahimè, disonorato la bellezza del Popolo Siciliano. 


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