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La crisi stronca i divorzi
19 Giu 2014 09:30

Ciò che non può la mancanza di riflessione, riesce alla crisi economica.

La tendenza a separarsi coniugalmente, alla prima emersione di un conflitto, si è stemperata negli ultimi anni.

Il dato emerso nel corso di un convegno promosso dall’Ordine degli Psicologi Campani, registra una battuta di arresto in luogo di una crescita costante.

Nel 2012, in Italia, si sono registrate circa 90.000 separazioni. Un dato stabile, rispetto alla rilevazione precedente.

Una maggiore maturità nello gestire i conflitti?

Difficile a pensarsi. Più probabile propendere alla difficoltà di dover affrontare la spesa di mantenimento di due case.

Nelle coppie monoreddito, divorziare diventa davvero improbabile. E se nei casi insanabili, ciò porta ad una sofferenza evitabile, in quelli dove il tasso di maturità è basso e si è portati a fuggire dal conflitto più che a risolverlo, la crisi economica porta a riflettere maggiormente.

Il presidente dell’Ordine degli Psicologi campani, dice che vi è una tendenza allo stemperamento dei valori.

“Molte persone che si sposano, sono emotivamente instabili, non mature per un passo del genere. Occorre che ciascuno cresca e non riporti sul partner le cose che non vanno di sè. La crisi esistente nella coppia, come quella economica, può anche costituire un’ opportunità”

Da qui il sospetto che dietro questo dato di stabilità delle separazioni, si nasconda dell’altro.

In questi ultimi giorni, in cui si sono registrati episodi macabri, con uomini che per “liberarsi” della propria famiglia ricorrono alla strage, occorre riflettere maggiormente sul legame di coppia ed il senso del matrimonio.

La società cambia. I modelli che ci hanno sostenuto per secoli, vanno rivisitati nelle forme.


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