';

La #scuola in piena #rivoluzione #digitale, opportunità per non perdere il treno dell’innovazione
19 Gen 2016 13:24

La rivoluzione digitale abbraccia il mondo dell’Istruzione grazie alle attività del #PNSD (Piano Nazionale Scuola digitale) previsto dalla riforma de “La Buona Scuola”. Una opportunità da cogliere e sviluppare per non perdere il treno dell’innovazione. E  non riguarda solo la vita di classe, ma interessa l’intero paese visto che coinvolge circa 7,8 milioni di studenti e 720 mila docenti, senza contare le loro famiglie. Le azioni del PNSD prevedono un coinvolgimento diretto anche dei docenti grazie alla selezione e formazione di figure con specifiche competenze in questo settore.

GLI ANIMATORI DIGITALI. Si chiamano “Animatori digitali” e hanno il compito di sviluppare, all’interno dei loro istituti, buone pratiche in tema di innovazione e spingere dirigenti scolastici, docenti, personale della scuola, docenti e famiglie verso quel salto di qualità culturale richiesto dall’era digitale. L’attività di promozione di questi docenti inciderà, dunque, anche sull’innovazione nella didattica e la formazione. Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, sotto la guida del Ministro Stefania Giannini, sta approntando una piattaforma nazionale in cui inserire gli elenchi dei docenti animatori digitali e delle “scuole polo” a livello regionale. Quest’ultime si occuperanno della formazione degli animatori digitali, anche in ambito europeo. Il prossimo 2 febbraio, infatti, gli Uffici Scolastici regionali presenteranno progetti di formazione europea Erasmus Plus KA1 per offrire ai docenti selezionati ulteriori opportunità di crescita. Il Miur punta a una formazione d’eccellenza per circa 1000 animatori digitali.

IL #PNSD. Il documento di indirizzo del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca per il lancio di una strategia complessiva di innovazione della scuola italiana e per un nuovo posizionamento del suo sistema educativo nell’era digitale. È considerato dallo stesso Miur come “un pilastro fondamentale de La Buona Scuola (legge 107/2015), una visione operativa che rispecchia la posizione del Governo rispetto alle più importanti sfide di innovazione del sistema pubblico: al centro di questa visione, vi sono l’innovazione del sistema scolastico e le opportunità dell’educazione digitale”.  I dati dell’indagine OCSE TALIS 2013, spiegano sempre dal Miur, vedono l’Italia al primo posto per necessità di formazione ICT dei propri docenti: almeno il 36% ha infatti dichiarato di non essere sufficientemente preparato per la didattica digitale, a fronte di una media del 17%. L’Italia è inoltre il primo Paese dell’OCSE, con distanza rispetto agli altri, per percentuale di docenti oltre i 50 anni – il 62%, rispetto a una media OCSE del 35% nella scuola secondaria (Fonte: OECD Education at a glance, 2014). Dato che cambierà in meglio con le assunzioni previste da La Buona Scuola, ma sempre particolarmente elevato. Il Digital Economy Index vede l’Italia al 25mo posto su 28, con debolezze strutturali in ambito connettività e capitale umano. Si tratta di un tema che ha, da una parte, un forte impatto sulla crescita della scuola digitale, ma, dall’altra, vede grandi possibilità di stimolo. L’economia (strettamente) digitale nell’ultimo anno ha rappresentato il 2,54% dell’occupazione totale in Italia, e il 3,72% del Pil (fonte OCSE). Un’opportunità che può essere intercettata anche dal Molise dove le scuole, grazie anche al supporto dell’Ufficio Scolastico Regionale, stanno facendo davvero passi da gigante in tema di crescita culturale ed innovazione.


Dalla stessa categoria

Lascia un commento