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Calabria, torna fruibile il sacro Codex Purpureus Rossanensis: dal 2015 è patrimonio Unesco
20 Giu 2016 16:23

Nel 2015 è stato riconosciuto Patrimonio dell’Umanità ed è stato inserito tra i 47 nuovi documenti del “Registro della memoria mondiale”. Ora, il Codex Purpureus Rossanensis torna a risplendere in Calabria, all’interno della Sacrestia della Cattedrale di Maria Achiropita di Rossano.

Una notizia che sta facendo il giro del web, soprattutto tra gli appassionati del genere. Il Codex è un manoscritto onciale greco risalente al VI secolo e contiene un evangeliario con testi di Matteo e Marco.

E’ scritto su fogli di pergamena rossi – da qui il nome ‘purpureus’- di interesse straordinario dal punto di vista storico, paleografico e soprattutto religioso. Il libro, noto anche come “Rossanensis”, è uno dei sette codici miniati orientali esistenti in tutto il pianeta. Tre sono in siriaco e quattro in greco.

Ben 376 pagine, ovvero 188 fogli, in formato 200 x 307 mm: il Codex è certamente il più ampio prezioso e più importante dei sette. Da tempo immemorabile è custodito all’interno della Cattedrale ma adesso – dopo un accurato restauro- tornerà visibile a tutti. Una importante notizia per la Calabria, che insieme al mare e al sole quest’estate (si pensa a partire dal 2 luglio) potrà vantare anche questo importante reperto.

Foto da www.incredibilia.it


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