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«Cari ragazzi, senza di voi l’Italia non riparte»
12 Dic 2014 08:39

«Carissimi, mi spiace molto non poter essere lì con voi oggi. Voglio comunque farvi arrivare il mio saluto e il sostegno al vostro lavoro con questo messaggio.

Solo pochi giorni fa un rapporto del Censis ha dipinto un’Italia “cinica e impaurita”, che frena il suo capitale più prezioso: i giovani. Nelle pagine dello studio si descrive un Paese sempre più frammentato, con un aumento costante delle diseguaglianze tra centro e periferia delle nostre città, tra Nord e Sud.

Basti pensare che il tasso di occupazione dei 25-34enni oscilla tra il 34,2% di Napoli e il 79,3% di Bologna, la quota di persone con titolo di studio universitario passa dall’11,1% di Catania al 20,9% di Milano. Una forbice che purtroppo tende ad aumentare negli ultimi anni, a causa della crisi economica che ha investito l’Italia.

Nella crisi, come dimostra uno studio dell’Istat di qualche giorno fa, è tornata ad aumentare anche l’emigrazione. Nel 2013, infatti, sono emigrate 82 mila persone, la cifra più alta degli ultimi dieci anni, in crescita del 20,7% rispetto al 2012. Questo significa che stiamo perdendo il nostro capitale più prezioso, quello umano.

E l’Istat segnala in particolare che il saldo migratorio con l’estero degli italiani con almeno 25 anni mostra una perdita netta di residenti pari a 42 mila unità, di cui ben 13 mila laureati. Quindi, soprattutto dalle regioni meridionali, i nostri giovani, in particolare quelli più preparati, stanno andando via, lasciando un vuoto sociale e culturale nel nostro territorio.

Ecco perché un’iniziativa come quella cui state partecipando oggi voi ragazzi, la RESTO AL SUD ACADEMY, è importante. Ecco perché è fondamentale attivarsi affinché i nostri giovani, la nostra risorsa migliore, i nostri talenti, non siano costretti a lasciare la loro terra d’origine.

Questo non vuol dire che non sia utile, o in alcune professioni anche necessario, arricchire il proprio curriculum con un’esperienza all’estero. Semplicemente sarebbe giusto si fosse liberi di farlo, ma altrettanto liberi di rimanere nella propria città, nel proprio Sud, potendo lavorare, esprimere il proprio talento, la propria professionalità e creatività.

Ringrazio quindi chi lavora e lavorerà a questo progetto, chi mette il suo impegno per aiutare i ragazzi a sviluppare le conoscenze dando loro la possibilità di crescere, culturalmente e professionalmente nel proprio territorio, anche in realtà più difficili. Perché se sono i ragazzi ad andar via, a lasciare le nostre città, i nostri quartieri, è tutta la società a perdere, è il presente, ma soprattutto il futuro che perde colore.

Senza il Sud e senza i giovani l’Italia non riparte. E ci tengo ad assicurarvi che il governo di cui mi onoro di far parte ce la sta mettendo tutta per cambiare il Paese».

Maria Carmela Lanzetta, ministro agli Affari Regionali


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