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Il camorrista pentito ritratta le accuse: “Cosentino non accettò l’accordo con il clan”
11 Feb 2014 08:23

Doveva essere un’udienza quasi interlocutoria quella di ieri tenuto conto anche del tempo passato dal pentimento di Franco Di Bona (agosto 1996), collaboratore del clan dei Casalesi. Eppure in aula, per l’udienza del processo Eco4 sugli intrecci tra camorra, politica e rifiuti, in corso al tribunale di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) in cui l’ex sottosegretario Nicola Cosentino è imputato per concorso esterno in associazione camorristica, c’è stato scontro, prima e durante la deposizione.

Il colpo a sorpresa sono state proprio le parole di Di Bona: ”In vista delle elezioni regionali del 1995 Walter Schiavone propose a Nicola Cosentino l’appoggio del clan ma questi rifiutò”. La Procura Antimafia napoletana aveva inserito il collaboratore nella sua lista testi. Molto dura la reazione del pm Alessandro Milita. “Lei oggi sta dicendo cose completamente diverse in quanto nell’esame del marzo 2001 disse che il clan aveva sostenuto alle Regionali Nicola Cosentino e Mario Natale“.

Io oggi ho un ricordo abbastanza vivo – ha ribadito Di Bona – allora fece scalpore il no di Cosentino alla proposta proveniente dal clan. Me lo disse Walter Schiavone“. Al termine di un botta e risposta, in polemica con il pm, l’avvocato Montone si è tolto la toga e ha lasciato l’aula. Prima dell’udienza, il legale di Cosentino aveva chiesto al collegio presieduto da Giampaolo Gugliemo di revocare l’ordinanza di ammissione del teste per “l’assenza dal fascicolo del pm dei verbali degli interrogatori di Di Bona. C’è solo una paginetta e mezzo di informativa della Dia con stralci di dichiarazioni rese nel processo Spartacus“, aveva spiegato il legale. Pronta la risposta del pm: “E’ compito della difesa – ha detto Milita – acquisire tutte le dichiarazioni che ritiene utili alla sua strategia“; il pm propone però di “acquisire subito, con un costo basso per la Procura, i verbali delle dichiarazioni dibattimentali di Di Bona“.

Alla fine il presidente Giampaolo Guglielmo, dopo aver sospeso due volte l’udienza e suggerito invano alle parti di trovare un accordo, ha deciso per l’ammissibilità dell’esame. Un unico momento di distensione tra le parti: l’avvocato dell’ex sottosegretario Agostino De Caro ha preso la parola per “manifestare al dottor Milita la solidarietà da parte mia, del collega Stefano Montone e dell’onorevole Nicola Cosentino con riferimento al progetto di attentato alla sua persona di cui aveva parlato nell’udienza del 28 gennaio scorso il pentito del clan dei Casalesi Francesco Della Corte. Al di là delle normali schermaglie processuali, noi ringraziamo Milita e la Procura di Napoli per quanto ha fatto e ciò che faranno sul fronte della lotta alla criminalità organizzata“.


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