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In migliaia per ricordare la strage del treno, Pino Aprile sul palco, con i grandi artisti di puglia
23 Ago 2016 08:30

Con un leggio, il giornalista Pino Aprile ricorda la tragedia avvenuta “…su treni nuovi ma su un binario unico e vecchio. “Hai mangiato?” è la frase che si sente dire più spesso qui al Sud. Sì, il sole e il mare sono ciò che attira la gente qui, ma c’è anche l’attitudine a far sentire bene accolti coloro che arrivano. Il nostro compito è costruire cose buone per i nostri giovani. Possiamo farcela e lo stiamo già facendo. Gli ulivi ad esempio, un compito che dura da millenni. Dopo lacrime e abbracci abbiamo il compito di continuare per non far andare perduto l’aiuto dato in questo tempo.

Così Pino Aprile nel suo intervento a “Battiti live“, con Albano, i Sud Sound System, Alessandra Amoroso, Emma Marrone e altri grandi artisti, quali Sergio Sylvestre, Giosada, Elodie, Renzo Rubino, Antonino, Ermal Meta, pugliesi d’origine ma anche italiani, americani, albanesi, “immigrati” in Puglia per amore della nostra terra. Alla serata, organizzata da Telenorba a Bisceglie, ha partecipato una piazza immensa, per ricordare le 23 vittime della strage ferroviaria del 12 luglio avvenuta in Puglia.

Una strage di stato, di governi che negano le strutture essenziali al Sud, mentre la nostra gente ha reagito con solidarietà immediata e sconfinata, con donazioni di sangue e di denaro per le famiglie. Emozionante Albano nell’invitare a tenere sempre stretta nel cuore la Puglia, e nel cantare Volare di Modugno, pugliese e mito della musica mondiale, e i Sud Sound System nell’invitare a non separarsi mai dalle proprie radici, E’ emerso un grande popolo, consapevole della propria ritrovata dignità. Puglia, Puglia, urlavano in coro i diecimila e forse più presenti in piazza, e insieme a loro le decine di migliaia di telespettatori che hanno assistito in diretta alla trasmissione di Telenorba. Questo popolo non ha nulla di cui vergognarsi, semmai è lo stato italiano a doverlo fare per quanto accaduto un mese fa.

Articolo di Raffaele Vescera pubblicato su “Terroni di Pino Aprile


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