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Massimo Di Cataldo si difende: “abbiamo litigato, ma non sono un mostro”
12 Ago 2013 08:21

Non l’ho mai picchiata. È vero, una lite c’è stata, ma io non l’ho mai picchiata. Ha tentato di distruggermi ma ora sono stufo di essere infangato, di essere etichettato come un mostro”. Ad un mese dalle foto choc pubblicate su Facebook dalla sua ex compagna che lo accusa di averla picchiata fino a farla abortire, Massimo Di Cataldo decide di tornare a parlare. In un’intervista il cantante, indagato dalla Procura per procurato aborto, si difende e racconta cosa accadde quella mattina.

“Avevamo avuto una discussione, anche piuttosto concitata perché io ero preoccupato del suo stato di salute – racconta -. Ci siamo strattonati, ho cercato di fermarla mentre andava su tutte le furie ma non l’ho mai picchiata. Ricordo perfettamente il suo viso quando mi ha cacciato di casa ed era integro, senza alcun segno come dimostrano anche le foto di una festa alla quale la mia ex ha partecipato la sera stessa”.

Il cantante pensa soprattutto alla figlia, di appena due anni. “Sono preoccupato per lei. Nonostante tutto quello che è successo ho sempre tenuto un profilo basso con la mia ex su questa vicenda – sottolinea – proprio perché è la madre di mia figlia, la cosa più importante per me, insieme al mio lavoro. Sono la mia vita, e Anna Laura ha tentato di distruggerla”. Da quel giorno, racconta, “sono stato preso come esempio negativo quando si parla di violenza sulle donne o addirittura di femminicidio, come accaduto durante una trasmissione tv. Questa è diffamazione. Sono cose che mi feriscono molto”. Le foto del volto tumefatto della sua ex e del presunto feto in un lavandino, gli sono costate l’iscrizione nel registro degli indagati per procurato aborto.

“Sono tranquillo – afferma – e ho piena fiducia nei magistrati ai quali ho raccontato tutto. Ora l’indagine stabilirà come sono andare le cose, se è vero che ha avuto un aborto e se questo è derivato da questo choc o meno. Io non sapevo che lei fosse incinta e neanche lei, a quanto pare. E poi lo stile di vita che lei aveva in quell’ultimo periodo non era assolutamente congruo ad una gravidanza”. Dalla pubblicazione di quelle foto la sua vita è cambiata.

“Il mondo mi è crollato addosso – ricorda -. Appena uscita la notizia sono rimasto sbigottito. La mia famiglia è distrutta, le mie sorelle sono rimaste esterrefatte, così come i miei amici. Mio padre alcuni giorni fa è stato ricoverato per un infarto ed alcuni impresari hanno deciso di annullare alcuni concerti che avevo in programma. Sono stato infangato, infamato, ricoperto di illazioni e accusato di cose che non ho commesso”. Ora Di Cataldo prova a ripartire, in attesa dell’evolversi dell’inchiesta.

“Quello che mi resta – dice – è la mia dignità e l’affetto dei miei cari e dei miei fan che nonostante tutto continuano a seguirmi negli ultimi concerti che ho fatto”. La vicenda personale e giudiziaria lo ha segnato profondamente tanto da ispirargli alcuni versi che forse saranno messi in musica: “Ora però non è il momento dei dischi, devo prima riprendere in mano la mia vita”.


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