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Sia fatta la volontà
20 Mar 2016 08:25

Era il 1983, in una farmacia di un paese essenzialmente contadino, entrò una coppia attempata. Avevano una figlia di otto anni affetta da una grave patologia cardiaca. Chiedevano lumi al farmacista su di una ricetta illeggibile. Era la posologia dei farmaci per la piccola.

“Signó, noi non ci ricordiamo che ha detto il dottore, questi qui sopra scritti sono i farmaci che dobbiamo prendere. Sono a pagamento?”

Il farmacista guardò i due con tenerezza, prese la carta e lesse la prescrizione del cardiologo di Catanzaro.

“Lo specialista vi ha scritto due farmaci che passa la mutua ed uno a pagamento.”

“Va bhe! Spiegateci quante pillole dobbiamo dare alla bambina e quando.”

Il farmacista fu molto paziente con loro e redasse con chiarezza un nuovo foglio. Poi si rivolse a suo fratello, che gli era vicino. “Questa è la bambina che ti dicevo. Poverina…..Quel caso particolare.”

“Ah, è lei……scusate signori!”

“Dite dottó.”

“Mi diceva mio fratello che la bambina ha un problema….”

“Al cuore dottó, al cuore. Ci è nata così.”

“Ma mi diceva mio fratello che si può operare.”

“Si si può operare, ma ci vogliono molti milioni di lire”

“Quanti……se permettete.”

“Una ventina”

“E voi che lavoro fate?”

“Noi abbiamo le campagne, abbiamo quaranta ettari sotto al bosco”

“Ma allora avete i soldi per curarla, perché non la fate operare?”

“A parte che dei quaranta ettari solo venti sono coltivabili…ma a parte questo, noi facciamo quello che il Signore ci dice.”

“In che senso?”

“Il Signore ce l’ha mandata così e vuol dire che così deve rimanere.”

“Quindi non la fate operare.”

“La lasciamo come ce l’ha mandata Dio.”

Il dottore Minghetti rimase interdetto. Lui avrebbe pagato qualunque cifra per un figlio e non sapeva farsene una ragione di quella scelta.

“Quello che mi colpisce è la loro serenità, la loro rassegnazione, la loro sicurezza morale, di una scelta aberrante.”

“Si vede dal volto, che credono in ciò che dicono” rispose il fratello.

“Ma come fa a condannare a morte una bambina di sette otto anni. Questi sono due criminali.”

La faccenda aveva turbato l’uomo e dopo qualche giorno, quando incontrò il professor Bolotti, noto insegnante di filosofia al liceo, lo fermò.

“Professore, permettete che vi faccio una domanda?” E gli spiegò la situazione della bambina con le relative risposte dei genitori.

“Guardate dottore, ci sono due principi che si scontrano. Da una parte c’è la logica ed il diritto, che vorrebbero la tutela della vita. Dall’altro c’è la fede e quindi il concetto di provvidenza. Ma c’è anche la morale laica del concetto di destino. Da quello che ho capito, la bambina rischia la vita , ma la sua morte non è certa. Potrebbe vivere anche a lungo. Diciamo che siamo ancora nel limbo della scelta.”

“Ma per me….scusate la dura schiettezza….quelli sono due criminali.”

“Fossi in voi avrei qualche dubbio. I genitori sono in perfetta linea con la loro cultura ed il loro credo. In loro non sedimenta il senso di colpa, perché la loro scelta è ampiamente condivisa dal contesto in cui vivono. Per per loro, voi siete un uomo che vuole interferire in un corso già delineato.”

“Grazie professore. Mi avete dato una chiave di lettura. Anche se non sono d’accordo.”

I signori tornarono in farmacia e vi tornarono per anni. Il dottor Minghetti dimenticò il caso.

Ma un giorno, mentre camminava per il paese, lesse un manifesto mortuario. “A ventitré anni è salita al cielo l’anima di Assunta. Ne danno notizia i genitori…..” Era la bambina.

Lui rimase scosso. Gli tornò in mente la sua tribolazione. E aspettò di rivedere i genitori della giovane.

Quando li incontrò fece le condoglianze e sussurrò: “Forse era meglio operarla. Io ve lo avevo consigliato.”

“No” rispose la madre, “magari sposava un uomo maledetto e avrebbe sofferto tutta la vita. Il signore ha preferito di no.” Ed il padre sereno, annuì.


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