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I gioielli di Sicilia tornano a casa
17 Gen 2014 09:31

Tornano in Sicilia 63 opere archeologiche che dopo aver fatto il giro tra i più importanti siti museali del mondo rientrano nelle loro sedi originarie.

Beni di inestimabile valore: dall’Auriga di Mozia alla Phiale aurea di Caltavuturo custodita nel parco di Himera, da un cratere attico a maschere teatrali ai rilievi votivi con Demetra e Kore.

E ancora medaglioni a rilievo, arule, coppe con emblema, statuette fittili, pissidi e antefisse, brocchette e bronzi.

“Dopo aver fatto bella mostra di sè al Paul Getty Museum di Los Angeles e al Cleveland Museum of Art nel 2013 – ha detto oggi in conferenza stampa l’assessore regionale ai Beni Culturali Maria Rita Sgarlata ed essere state in giro con la mostra ‘Sicily: Art and Invention between Greece and Rome’ tornano i ‘gioielli di famiglia’ per essere opportunamente valorizzati nella loro terra di appartenenza”.

I reperti, infatti, torneranno nei vari siti museali di provenienza: il museo archeologico di Agrigento, di Aidone, di Cefalù, il parco archeologico di Himera, il museo archeologico di Gela, Lipari, Palermo, Siracusa, Trapani e Catania.

“Perchè è là che questi reperti devono stare – ha precisato l’assessore Sgarlata – e non nei ‘mostrifici’ sganciati da contesti di effettiva qualità in giro per il mondo. Questo non vuole dire chiusura nei confronti degli scambi culturali, piuttosto è una sorta di ‘fermo biologico’ in previsione di riequilibrio del rapporto con i musei stranieri”.

A giovarsi degli scambi culturali e di beni d’arte “non devono essere solo gli altri – ha aggiunto l’assessore Sgarlata ma anche e soprattutto la Sicilia che troppe volte ha avuto come torna conto solo un ritorno di immagine. Non si tratta di una pratica oscurantista o protezionista ma di buon senso il cui fine è solo quello di valorizzare, come meritano, i nostri beni. Questi sono i principi della nuova stagione di ‘reciprocità'”.

Nel corso della conferenza stampa Jerry Podany, Senior Conservator of Antiquities del J. Paul Getty Museum ha illustrato anche il progetto per una nuova base antisismica dell’Auriga di Mozia.

“L’attuale configurazione di supporto della scultura – ha spiegato – non è sufficiente a proteggerla dai danni in caso di terremoto di medio livello. Il supporto attuale collegato alla testa non impedirebbe, infatti, il movimento della scultura verso l’alto né sarebbe sufficiente a frenare lo spostamento in direzione laterale”. Per Podany “il fissaggio della scultura ad un piedistallo espositivo sarebbe una soluzione più fattibile e più sicura. Il supporto attuale della base (composto da numerosi pezzi) dovrebbe essere sostituito con un unico blocco di supporto in acciaio”.


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