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Arsa viva incinta, lascia l’ospedale dopo mesi. 2 giorni dopo vi ritorna
15 Giu 2016 09:36

La storia di Carla Caiazzo commosse l’Italia.

Incinta all’ottavo mese, le venne dato fuoco dal suo compagno.

Una corsa disperata all’ospedale e la costatazione delle sue gravissime condizioni. La creatura venne fatta nascere con un cesareo.

Per lei, con il corpo bruciato al 50%, inizia una lotta tra la vita e la morte nel reparto di rianimazione del Cardarelli di Napoli. Il terribile gesto era avvenuto a Pozzuoli.

Il primario del reparto disse che aveva il 50% di possibilità di vivere e che comunque avrebbe perso l’aspetto del suo volto. L’autore del gesto venne arrestato.

Dopo mesi le sue condizioni sono migliorate, tanto da scongiurare il pericolo di vita ed iniziare a sperare. In alcune interviste ha raccontato il dramma vissuto. Quegli attimi orribili prima di perdere i sensi.

Qualche giorno fa la buona notizia del ritorno a casa dopo mesi in ospedale. Ha così potuto riabbracciare sua figlia tra le mura domestiche.

Ma tempo due giorni, a causa della difficoltà di medicazione delle ferite, è stato necessario il  nuovo ricovero in ospedale.

Non ce l’ha fatta a stare a casa. Non riusciva nemmeno a tenere in braccio la bambina. E’ stato necessario un nuovo ricovero.

Le sue cure sono costosissime, si parla di numerosi interventi chirurgici da centinaia di migliaia di euro.

Un percorso difficile. Così il suo avvocato nel massimo rispetto della grande dignità della famiglia, e vincendo le loro resistenze, ha aperto anche una sottoscrizione.


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