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Il #Sud domanda ma #Salvini non risponde
24 Ago 2015 07:11

Se Matteo Salvini non risponde all’editorialista di Resto al Sud, una delle testate più impegnate nella questione meridionale, le cose sono due: o ha un ufficio stampa poco attento oppure è in imbarazzo.

Reitero la domanda dello scorso intervento: se la Lega Nord, con la Lega dei Popoli, si è presentata all’elettorato del Sud, perché ora davanti al rapporto della Svimez che parla di un rischio Grecia per l’economia del Meridione, il suo segretario tace? Perché non si adopera per fare una proposta?

Ho già spiegato che al Pd è stato posto il problema in termini crudi, censurando il termine “piagnisteo“, quindi non si sono fatti sconti a nessuno, considerata la drammaticità della materia.

Il suo segretario, Renzi,  ha convocato una direzione, dove comunque si è discusso. Non si sa il risultato. Attendiamo. Ma lei cosa ha fatto? Ha parlato con i suoi referenti al Sud? Ha convocato i suoi economisti? Non voglio pensare che il rapporto Svimez sia scivolato come il sapone sul pavimento. Sarebbe per il Sud un’umiliazione che non merita. Altrimenti si da’ una giustificazione a chi l’ha contestata quando è venuto a tener comizi nelle città del Meridione. Circostanza di cui si è lamentato platealmente e per cui le esprimiamo solidarietà se qualcuno è andato oltre le righe.

Ma ora ha l’occasione per sgombrare il campo dal sospetto di antimeridionalismo che la Lega Nord ha fomentato per vent’anni, trovando la causa dei mali dell’Italia nel Meridione. Ovvero l’unica parte dello stivale sede di un regno europeo per mezzo millennio, fino al 1860, mentre il Nord si dibatteva tra staterelli, comuni, principati, signorie e città stato. Un bailamme di istituti giuridici piccoli e di relativa breve durata.

Ma a prescindere dalle polemiche storiche, per addetti ai lavori, rimaniamo nel campo a lei più congeniale: la politica. Cosa fa la Lega dei Popoli per il Sud?

Non aspettiamo i giorni del voto per avere risposte. Sarà tardi, inutile e poco elegante.


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