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Il polo dell’innovazione della stampa 3D è in Puglia. #IlSudcheinnova
18 Mag 2015 05:48

Circa un mese fa Mekatronika ha messo sul mercato Roboze One, una stampante 3D che in tanti hanno definito rivoluzionaria. Un aggettivo usato non certamente a caso visto che siamo parlando di un prodotto che riesce a garantire una precisione di stampa molto alta rispetto agli standard attualmente disponibili.

La stampante è frutto del lavoro e della ricerca di Alessio Lorusso, CEO di Roboze, startup che fa parte di Mekatronika.

Non voglio confondervi, e così vi spiego subito che Alessio è cresciuto nell’officina del padre, tra componenti elettronici e meccanici, al punto che – dice ai microfoni di Start Me Up – per lui «il passaggio alla stampa 3D è stato quasi obbligatorio».

E quindi ha creato Mekatronika, azienda che raggruppa tutte le attività che componevano l’azienda del padre e poi Roboze, che è la parte che si occupa di stampanti 3D. Il primo prodotto realizzato è Roboze One, stampante che adotta una rivoluzionaria movimentazione meccanica degli assi (un brevetto dell’azienda), che permette di avere delle stampe molto precise e con tempi ridotti. Ultimo elemento, non da poco, Alessio vive e lavora in Puglia e nei suoi piani c’è quello di far diventare la sua regione un centro per l’innovazione della stampa 3D.

Ci spostiamo di poco, a Potenza, dove giovedì 7 maggio si è svolta la finale di Techgarage Basilicata. L’evento ha coinciso con le fasi conclusive di Startcup Basilicata. La manifestazione è stata vinta da Ermes, un orologio che punta a aumentare la sicurezza degli operai che lavorano in solitaria.

L’orologio se non riceve stimoli per un certo periodo di tempo oppure registra qualche anomalia si attiva e, nel caso in cui l’operaio che lo indossa non dovesse reagire, invia una segnalazione a una centrale operativa che attiva i soccorsi. Il prodotto è frutto del lavoro del team guidato da Michelangelo Morrone che da anni lavora nel campo della sicurezza nei luoghi di lavoro. Michelangelo, secondo ospite di questa puntata di Start Me Up, precisa che il prodotto è attualmente in via di sperimentazione e presto sarà disponibile sul mercato.

Prima di salutarci Michelangelo dedica qualche battuta all’esperienza dello Startcup Basilicata: grazie a questo percorso ha imparato a dare risalto a quello che non sapeva ma anche a non sottovalutare le proprie competenze. «Startcup Basilicata ci ha aiutati molto a focalizzarci sul mercato e sul cliente – dice – un aspetto che ci mancava».

Diamo infine spazio all’agenda degli impegni che compongono l’ecosistema del Sud Italia. Lo faccio grazie ai ragazzi di Youth Hub che da ottobre tengono nota di tutti gli eventi sul loro blog. In questa puntata Alessandro Scuderi, l’addetto alla comunicazione dell’associazione, elenca gli eventi principali del panorama startup del Meridione. Per un approfondimento degli appuntamenti citati o per trovare gli altri, visitate la pagina del blog dell’associazione dedicata.

Due parole su Start Me Up:

C’è un sud in movimento e con Start Me Up lo racconto in radio: un appuntamento settimanale che cerca di mettere in risalto i progetti e le storie di chi scommette sulla propria idea e la porta avanti. Ho scelto la radio perché l’ho sempre reputato il mezzo a me più congeniale ed è quello che permette di creare connessioni con più facilità. Sono di Messina, ma non ho mai immaginato un programma incentrato solo sulla mia città. Sin dall’inizio l’intento era quello di raccontare quello che succede da Roma in giù, cercando di fare rete con le altre città del Sud Italia.

Se fino a un anno fa, conducevo il programma in una radio locale messinese, dallo scorso novembre posso contare sul supporto di Spreaker e Keedra, che mi danno una mano a essere presente con un podcast on-line ogni settimana.


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