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#IlSudcheinnova, lo scuolabus di Cosenza va a olio
05 Mag 2015 07:44

C’è un paese in provincia di Cosenza che immagina un futuro all’insegna del rispetto per l’ambiente e dell’autosostenibilità. Mi riferisco a Castrolibero, che raduna all’incirca nove mila persone nella parte nord della Calabria. Qualche giorno fa i bambini di questo comune hanno festeggiato attorno allo scuolabus. Quel pulmino infatti camminava grazie al biodiesel prodotto dall’olio utilizzato dalle loro mamme per cucinare.

Ottenerlo non è stato facile, ci è voluta una campagna di comunicazione mirata e un impegno durato circa due anni, ma alla fine i risultati ci sono stati. Castrolibero ha il suo pulmino che va a biodiesel e adesso nel giro di un paio d’anni potremmo avere il primo comune in Italia totalmente sostenibile dal punto di vista dell’approvvigionamento del carburante per i propri mezzi pubblici. È quello che racconta Monica Filice, Project Manager del progetto Recoil per la città di Castrolibero (CS), che tiene a precisare ai microfoni di Start Me Up che quello conclusosi a fine aprile è solo un esperimento. Un esperimento che però lascia ben sperare, visti i buoni risultati registrati.

Monica è l’ultimo ospite che potete ascoltare nel podcast di questa settimana di Start Me Up. Prima di lei, ho incontrato Carlo Purassanta, consigliere di Confindustria Digitale e presidente dello Steering Commitee Piattaforme di filiera per le Pmi, durante la seconda tappa di Territori Digitali, un incontro pensato per stimolare le piccole e medie imprese italiane a digitalizzare la propria azienda.

Il motivo è presto detto: aumentare le proprie entrate. È quanto vogliono comunicare le otto storie (di altrettante importanti realtà aziendali) che Territori Digitali presenta nel corso della mattinata. Il pomeriggio poi viene dato spazio al territorio, per capire quali siano i problemi, ma soprattutto le potenzialità presenti. Territori Digitali è promosso da Confindustria Digitale insieme alla rete dei Digital Champion e l’ICE Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, ed è partito lo scorso 12 marzo da Trieste. A Reggio Calabria si è fermato il 29 aprile e a metà maggio proseguirà a Napoli e poi nel resto d’Italia.

Il protagonista della prima parte del programma è invece il pugliese Giuseppe Lorusso, a cui un mal di denti ha suggerito un’idea di impresa. È stata infatti durante una notte passata in preda ai dolori che ha pensato di creare un database on-line in cui chiunque potesse trovare un medico o una struttura ospedaliera recensita da altri utenti. Oggi questo portale esiste, si chiama sceglieresalute.it e ha già ricevuto un finanziamento F.E.S.R.. L’intento del suo creatore è quello di mappare tutta la sanità pubblica e privata italiana, in modo da creare un punto di contatto tra utenza e i professionisti, mondi spesso impermeabili l’un l’altro. È proprio il caso di dirlo, non tutti i mali vengono per nuocere!

Due parole su Start Me Up:

C’è un sud in movimento e con Start Me Up lo racconto in radio: un appuntamento settimanale che cerca di mettere in risalto i progetti e le storie di chi scommette sulla propria idea e la porta avanti. Ho scelto la radio perché l’ho sempre reputato il mezzo a me più congeniale ed è quello che permette di creare connessioni con più facilità. Sono di Messina, ma non ho mai immaginato un programma incentrato solo sulla mia città. Sin dall’inizio l’intento era quello di raccontare quello che succede da Roma in giù, cercando di fare rete con le altre città del Sud Italia.

Se fino a un anno fa, conducevo il programma in una radio locale messinese, dallo scorso novembre posso contare sul supporto di Spreaker e Keedra, che mi danno una mano a essere presente con un podcast on-line ogni settimana.

foto di copertina via facebook


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