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L’ecosistema dell’innovazione in Puglia prende forma
09 Feb 2015 06:30

L’altro giorno in un cinema gremitissimo all’inverosimile la presentazione de “Quello che conta”, un delicatissimo elogio dei sogni (a occhi aperti direbbe Gramsci, quelli che servono a cambiare la vita e la realtà), film realizzato dal progetto Sinapsi di Principi Attivi, il primo esperimento italiano di cinema partecipato da un gruppo spontaneo di persone.

La sera dopo, ecco il Mumart, altro Principi Attivi folle, che sta realizzando il primo museo sul mare con sculture subacquee, rivolto non solo a un turismo sensibile ma anche a nuovi percorsi di inclusione sociale.

Ieri.

Da una parte, all’Istituto Agronomico Mediterraneo (una perla pugliese purtroppo meno nota di quanto meriterebbe) si lanciava il primo incubatore per 30 nuove imprese innovative della filiera agroalimentare (produzione, marketing, lavorazione).

Dall’altra Università e Politecnico di Bari varavano “Future Lab” per ricercare 100 idee di d’impresa per lo sviluppo della Puglia.

Ormai facciamo fatica a seguire l’effervescenza di tutte le iniziative.

L’ecosistema dell’innovazione comincia a prendere forma.

Eppure alcuni si ostinano a considerarla solo una politica “scapigliata”.


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