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Jovanotti tra gli studenti di Cagliari e Palermo: “cercate il vostro talento”
28 Mag 2013 08:27

A Palermo sono molto legato. Palermo fa parte della mia formazione politico sociale. Dopo le stragi mi sono sentito davvero dentro il Paese, nella sua storia. Quell’evento che ha scosso la vita dell’Italia mi ha fatto diventare grande. Sono cambiate molte cose anche qui, a Palermo – ha spiegato – Le stragi, in ricordo delle quali ho scritto anche una canzone nel 1992, mi sono rimaste dentro. Poi ho fatto qui le prime serate da deejay e da cantante. Proprio per questo ho la Sicilia nel cuore” ha spiegato a tremila studenti della facoltà di Scienze della Formazione “non sono laureato in questa disciplina, ma un diplomino sul campo me lo sono guadagnato”.

Docente per un giorno anche a Cagliari tra gli studenti del Corso di Scienze della Comunicazione dell’ Università che hanno gremito l’aula magna e hanno accolto il loro beniamino con un’ovazione.

Non siamo colleghi ma studio le stesse cose che studiano questi studenti. La musica è la forma universale e primordiale di comunicazione. I bambini prima ancora della parola, reagiscono alla melodia e al ritmo. In fin dei conti io faccio questo mestiere, con la musica, le parole, con la rete”.

Fra gli studenti anche una rappresentanza di fan che affolleranno il prossimo 20 luglio l’Arena Fiera di Cagliari per il live di musica e innovazioni multimediali dell’autore de “L’ombelico del mondo” che festeggia i suoi 25 anni di carriera con il “backup tour”.

La pop star, idolo di tre generazioni cresciute con le sue canzoni, nella lezione-conferenza parla per due ore, prima a braccio, senza seguire un copione fisso.

Cita Croce, invita alla lettura di Ovidio, prende a modello Justin Bieber (“gran comunicatore perché quel che fa lo mette tutto in rete”), crea in diretta il contatto su twitter con il sito dell’Università, e poi risponde alle domande.

Come mettere a frutto il talento in un periodo di forte crisi? Quanto è giusto mantenere l’anonimato sui social network?

Internet è il sistema nervoso del pianeta, trasmette impulsi di ogni tipo, come rimediare? Con la legge, l’educazione e la capacità di discernimento. Oggi con le nuove tecnologie possiamo essere editori e media del nostro pensiero, del nostro voler dire qualcosa – ha detto Jovanotti – ma ciò che rende importante il messaggio è il respiro poetico, quel fattore X, che emerge dal profondo di ogni individuo. Internet ha dato filo da torcere ai politici perché garantisce autenticità e trasparenza”.

Ha quindi precisato: “Quello che ritengo importante è il talento di saper chiedere una mano a chi ne sa più di noi”.

Gran comunicatore, Jovanotti emoziona quando si racconta: le atmosfere e i profumi della sua Roma, i primi passi nel mondo del lavoro, prima come dj e poi musicista, scrittore di successo internazionale e altro ancora. Le parole scorrono, ma gli studenti mettono l’accento sulla crisi e la disperazione di chi non trova lavoro. Il messaggio finale è un richiamo sempre vivo a quel pensiero cantato nella hit “Penso positivo” diventato quasi un manifesto all’ottimismo: “E’ dura, ma non lasciatevi andare alla lamentela, le prospettive sono grigie ma cercate dentro di voi una possibile strada.

Viaggiate, andate a conoscere il mondo. Perché se è vero che gli esami non finiscono mai senza vedere il mondo che ci circonda vi manca l’esame più importante”.

Foto da Younipa


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