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Gallura devastata dalle fiamme. Il sindaco: “colpa dei ritardi della Protezione Civile”
25 Giu 2013 08:59

Un devastante e vasto rogo, che ha interessato per ora circa 500 ettari di vegetazione, ha messo in ginocchio la macchina antincendio della Sardegna, distruggendo a Golfo Aranci (Olbia-Tempio), un’area di elevato pregio ambientale in località Capo Figari.

50 persone sono state evacuate dalla spiaggia di Capo Ceraso, un turista svizzero è stato salvato perché bloccato dal fuoco sulla cima della montagna. Sette famiglie, circa 15 persone con vari bambini piccoli, sono state evacuate dal villaggio di Cala Moresca le cui case sono state lambite dalle fiamme. È il parziale bilancio della giornata di ieri per un incendio che ha fatto scoppiare anche forti polemiche sul ritardo nell’arrivo dei velivoli. Le fiamme sono partite, intorno alle 14:30, da una strada di penetrazione che collega la località Case Rosse, sopra Golfo Aranci.

Dopo sei ore di operazioni di spegnimento le squadre, sia a terra che in cielo, si son dovute fermare. Sul luogo impegnati Vigili del fuoco, uomini della Forestale, Protezione civile, barracelli e forze dell’ordine che però da terra hanno avuto grosse difficoltà a bloccare le fiamme a causa del luogo impervio e sprovvisto di strade d’accesso. Veementi le proteste fra gli amministratori comunali, provinciali e regionali, che hanno chiesto chiarimenti sulla lentezza dell’intervento dei Canadair, sono due quelli di base in Sardegna ma solo uno è stato inviato a Golfo Aranci.

“Davanti ad eventi simili non si può accettare questa situazione, con il Canadair che arriva con un’ora di ritardo creando un grande danno ambientale. Solo grazie alla macchina antincendio a terra non ci sono stati danni peggiori”, ha detto il sindaco di Golfo Aranci, Giuseppe Fasolino.

Duro il capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale, Matteo Sanna, in una interrogazione sui tempi di intervento: “Non è pensabile che in giornate di vento come questa la flotta aerea della Protezione civile si muova con ritardi e vada in fumo una delle Oasi naturalistiche più belle della Sardegna”. Il forte vento di maestrale, sino a 80 km orari, ha spinto veloci le fiamme rendendo pericolose e difficoltose le operazioni di spegnimento. Un volontario è rimasto intossicato dal denso fumo: l’uomo dopo le cure degli operatori del 118 e i medici dell’ospedale di Olbia sta meglio.

Sono buone le condizioni di salute del turista svizzero, di 50 anni, rimasto intrappolato in cima a Capo Figari, durante un’escursione solitaria, in quello che viene chiamato il Semaforo di Marconi. L’uomo si trovava in escursione nel luogo in cui Guglielmo Marconi sperimentò e perfezionò le sue scoperte scientifiche, in quello che è conosciuto come il vecchio semaforo della Marina militare, risalente ai primi del 1900. Le fiamme hanno lambito il rudere, fortunatamente senza distruggerlo completamente.

Foto: internet


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