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I supermercati della ‘ndrangheta chiudevano i i ladri nelle cella frigorifera
13 Lug 2013 11:15

Sequestrava, trattenendoli nelle celle frigorifero, coloro che sorprendeva a rubare e li liberava solo dopo il pagamento di somme molto superiore al valore della merce asportata.

C’é anche questo nell’inchiesta Plinius che ha portato all’arresto di 38 persone. Responsabile dei sequestri, secondo quanto emerso dalle indagini dei carabinieri del Comando provinciale di Cosenza, il consigliere comunale di minoranza di Scalea Luigi De Luca, che gestisce numerosi supermercati.

Diverso il ruolo di un suo collega di minoranza, fatto oggetto di pressioni affinché si dimettesse per gli attacchi rivolti alla maggioranza in merito alla assegnazione dei lotti demaniali. Il politico, in particolare, voleva denunciare il fatto che le assegnazioni stavano avvenendo in favore di prestanome dei due gruppi di ‘ndrangheta che operano a Scalea, i Valente e gli Stummo.

Agli atti dell’inchiesta c’é anche un accordo corruttivo che secondo la Dda catanzarese sarebbe intervenuto per l’ottenimento di una autorizzazione all’apertura di un centro commerciale tra Santo Crisciti, socio di minoranza della Gam Spa che è la holding che amministra i supermercati Despar, il sindaco Pasquale Basile, l’assessore Francesco Galiano e Pietro Valente, ritenuto il capo dell’omonima cosca.

Valente avrebbe inviato un suo emissario da Crisciti per ottenere il pagamento di 250 mila euro al fine di fargli ottenere dal Comune di Scalea le autorizzazioni necessarie all’apertura del centro commerciale.


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