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Il successo di MYagonism, la startup nata a Pavia, è legato anche al Sud Italia
08 Mar 2017 12:51

È strettamente collegato al Sud Italia il successo di MYAgonism, l’app realizzata a Pavia che permette a chiunque di collezionare in modo facile e veloce le statistiche dei giocatori di basket. Lo dice chiaramente e più volte Paolo Raineri nel corso dell’intervista che trovate nel podcast numero 30 di Start Me Up.

Ascolta il podcast

MYAgonism ha debuttato qualche settimana fa nel massimo campionato di basket italiano rendendo le final Eight un evento smart a tutto tondo. È Paolo stesso a raccontarlo: «Abbiamo fatto di tutto, dal weareable hardware per tracciare 50 volte al secondo tutte le statistiche fisiche dei giocatori, a una piattaforma di visualizzazione 3D live del movimento dei giocatori a un sistema di tracciamento delle applicazioni che ha tracciato per tutti quei giorni le statistiche professionali dei players. Addirittura anche una applicazione di fan engagement che integrava il social network di tok.tv».

Un progetto che attraversa l’Italia da Nord a Sud

Proprio tok.tv è uno dei collegamenti che Myagonism ha con il Sud Italia. Tok.tv ha la sede in Silicon Valley, ma viene fuori da un’idea di Emanuela Zaccone, messinese d’origine e una delle prime ospiti di Start Me Up. Myagonism può inoltre contare tra i propri advisor Pietro Nardi di 012 Factory, la scuola per imprenditori che ha sede nei pressi della Reggia di Caserta. Pietro è stato uno dei primi a credere in Myagonism e ha fornito al team le giuste competenze quando i ragazzi di Pavia erano ancora agli inizi. In più – e questa ha colto di sorpresa pure me – Paolo Raineri dice che la parte hardware di alcuni dispositivi utilizzati dall’applicazione arrivano da una azienda di Catania. Una bella testimonianza quindi di come il Nord e il Sud del Paese possa collaborare su progetti innovativi e vincenti.

Un successo arrivato dopo un 2016 stupendo

Se definisco vincente Myagonism non è solo per l’evento delle Final Eight di basket. La collaborazione con la massima serie di basket italiana arriva infatti al termine di un anno straordinario: «Siamo stati selezionati dalla MIT di Boston a marzo scorso – racconta Paolo – e abbiamo avuto modo così di confrontarci con i big del settore sport analytics. IBM, Microsoft e via dicendo e capire dove tendenzialmente sta andando il mondo dei dati dello sport. Poi l’NCAA, la lega dei college americana ci ha menzionato come uno dei tool che si possono usare per tracciare le statistiche ufficiali dell’NCAA, poi abbiamo raccolto un po’ di soldi e abbiamo iniziato a fare un po’ di numeri».

Nonostante questi eventi però la mission resta la stessa: fornire nel modo più facile e veloce le statistiche a più persone possibile, anche all’allenatore della piccola squadra di quartiere. «Ci rivolgiamo a tutti quei coach che non hanno soldi, tempo o conoscenze per poter sfruttare la potenza delle analisi sportive nella maniera giusta – precisa Paolo. Quindi quello che facciamo è cercare di fornire delle applicazioni, dei software, degli hardware che siano facilmente utilizzabili in termini di user experience,  e che siano abbordabili a livello di portafoglio». Del resto il coach deve fare il coach, mica essere un esperto di statistica!


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