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Ecco le grandi opere del Sud. Con le Ferrovie
24 Set 2014 07:28

‘Nessun ostacolo a Ntv, gli abbiamo dato tutti gli strumenti per operare. La liberalizzazione a noi ha fatto bene. La qualità del servizio è dovuta principalmente all’ingresso di un competitor sull’alta velocità e questo è stato per noi un vantaggio competitivo”. Così l’ad di Fs, Michele Elia, in un forum con Il Sole 24 Ore in cui sostiene che ‘‘il Paese può ripartire, possono ripartire i cantieri, ma bisogna semplificare”, e dice di accettare la sfida di commissario per le grandi opere al Sud, Napoli-Bari e Catania-Messina: ”Siamo pronti a fare la nostra parte, per investimenti e servizi di Fs passa quasi l’1% del Pil’‘. ”Certi claims sollevati da Ntv avevano a volte ragioni oggettive, come la storia degli annunci. Lì abbiamo avuto qualche difetto, ma assicuro che dipendeva dagli operatori, nessuno aveva detto loro ‘andate a sfottere Ntv”’, ammette Elia.

Abbiamo rivisto il codice degli annunci e abbiamo disciplinato la questione. Però noi abbiamo agito correttamente e abbiamo chiuso anche la partita con l’Antitrust con il riconoscimento di impegni su tutte cose di contorno, non così significative, almeno dal mio punto di vista, rispetto alle problematiche di cui oggi Ntv parla”. Sulla privatizzazione ”si sta lavorando. Io sono contrario alla separazione proprietaria tra Rete e impresa ferroviaria, quindi il gruppo secondo me va visto nella sua interezza’‘, spiega Elia. Tuttavia ‘‘decide il Tesoro”.

Parlando degli investimenti, ”nel piano industriale 2014-2017 abbiamo programmato investimenti per 25 miliardi. Di questi, 9 sono in totale autofinanziamento, 6 per Trenitalia, tre per Rfi”, afferma Elia. ”Anche con lo sblocca-Italia stanno arrivando fondi per l’alta velocità Torino-Venezia, il Brennero, il terzo valico. Sono quasi mezzo punto del Pil italiano con i soli investimenti, che diventano quasi un punto se consideriamo anche l’attività di trasporto e di servizio che svolgiamo e l’indotto che attiviamo”. Nell’intervista Elia si dice ”favorevole alle gare anche per il trasporto locale, ma bisogna stabilire regole chiare. Serve una clausola sociale per gestire il personale”. L’ad osserva quindi che ”dentro Roma ci sono circa 250 km di binari del raccordo anulare, quando la metropolitana è lunga 40 km. Quelle aree metropolitane – dichiara – sono un fatto da aggredire in maniera forte”.


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