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A Catanzaro i rifiuti vanno nel fiume
20 Lug 2013 10:14

Il gup di Catanzaro Giovanna Mastroianni ha rinviato a giudizio otto persone accusate, a vario titolo, di reati ambientali, truffa e falso, per lo sversamento di liquami della discarica catanzarese di Alli in un torrente.

Accogliendo la richiesta del sostituto procuratore della Repubblica di Catanzaro Carlo Villani, il gup ha rinviato a giudizio, fissando l’inizio del processo per il 6 dicembre prossimo davanti al giudice monocratico, Stefano Gavioli, di 55 anni, di Treviso, proprietario della società Enertech, un suo collaboratore, Loris Zerbin (52), di Venezia; Giovanni Faggiano (54), ex amministratore di una delle società del gruppo creato da Gavioli; Santo Mellace (52), di Catanzaro e Antonio Garrubba (48), di Isola Capo Rizzuto (Crotone), tecnici delle stesse aziende; Giovanbattista Papello, ex componente dell’organismo di vigilanza e controllo dell’ufficio del commissario delegato per l’emergenza rifiuti in Calabria; Adelchi Andrea Ottaviano, responsabile unico del procedimento fra il 2006 e il 2008; Rocco Tavano, funzionario di supporto al responsabile unico.

Si sono costituiti parte civile la Provincia di Catanzaro, il Comune di Simeri Crichi, il Wwf, Legambiente e il Movimento difesa del cittadino.


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