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Così abbiamo salvato il teatro Margherita di Bari
25 Feb 2015 07:59

È un’emozione straordinaria quella di veder crescere le cose per le quali si è lavorato per anni.

E in questi giorni si compie un cammino cominciato nel 2010 grazie alle sollecitazioni della comunità artistica barese, che aveva intuito come il Teatro Margherita potesse trasformarsi in uno straordinario contenitore di innovazione e creatività legato all’arte contemporanea.

Non è possibile per me dimenticare la gioia dell’intera comunità per la riapertura al pubblico del Teatro Margherita dopo decenni di chiusura e abbandono.

Così come è impossibile dimenticare l’aula consiliare del Comune di Bari strapiena di giovani architetti durante la presentazione del progetto donato da David Chipperfield per la realizzazione del museo Bari arte contemporanea.

Lì nacque con l’Agenzia del demanio una complessa operazione di scambi immobiliari che avrebbe finalmente attribuito al Comune di Bari la proprietà del Teatro Margherita e dell’immobile dell’ex Mercato del pesce immaginato come naturale espansione del teatro.

Emerse allora la disponibilità da parte dell’Agenzia nel concedere al Comune il comodato gratuito della struttura al fine di svolgere all’interno della stessa straordinarie mostre di arte contemporanea, come quella sull’Arte povera di Jannis Kounellis, “Trailer park” con opere selezionate da Joerg Heiser,”L’uomo senza qualità” in collaborazione con il Malmö Konstmuseum, “Arte povera in teatro” a cura di Germano Celant, “Wood, stone and friends” di Jimmie Durham, “Eroica, antieroica. Una retrospettiva di Vettor Pisani” indimenticato artista barese.

La collaborazione tra Comune di Bari e Agenzia del Demanio fu poi integrata con quella della Regione Puglia con la firma del “Patto per Bari” che oggi trova attuazione con la cerimonia nella quale il ministro della Cultura Franceschini a nome del Governo evidenzia l’importanza dell’attività dell’amministrazione comunale barese nel salvare un patrimonio storico come il Teatro Margherita destinato a diventare un laboratorio ed un attrattore della creatività artistica.


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