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Gli #schiavi moderni del #Sud
22 Lug 2015 06:31

L’ennesima vittima del lavoro nero. L’ennesimo schiavo moderno. L’ennesimo prodotto del caporalato pugliese. L’ennesimo morto anonimo che non piangerà nessuno, solo perché straniero.

Morire per guadagnare pochi euro. Morire per raccogliere pochi pomodori. I pomodori che noi mangiamo nelle nostre insalate. E quando non sono pomodori, sono angurie o arance.

Queste povere anime, private di tutti i loro diritti, senza che nessuno controlli nessuno, accolte in putride latrine, sono pagate a cottimo, quando tutto va bene, non più di 3-3,5 euro a cassetta. Per non meno di 10 ore di lavoro, sotto un sole infernale. Con poca acqua e ancora meno possibilità di fermarsi per riposarsi. Non so cosa farà l’Amministrazione Emiliano, per affrontare e contrastare questa tragedia..

So, però, quello che ha fatto l’Amministrazione Vendola contro il caporalato e il lavoro nero: nei fatti, praticamente nulla! Non ha avuto il coraggio di dichiarare guerra ai grandi imprenditori agricoli che sfruttano come bestie questi nostri fratelli.

Perché questi ragazzi dalla pelle scura sono nostri fratelli. E chi pensa il contrario non è un Uomo. Essendo stato a Nardò e avendo girato il Salento, anni fa, per il bisogno fisico di capire cosa stesse accadendo nella nostra amata Puglia e avendo visto con i miei occhi la disumanità e la ferocia, io non posso dimenticare e non dimenticherò.


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