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I dipendenti pubblici producono ricchezza. E vi spiego perché
11 Set 2014 05:22

Una idea che gira sempre più insistentemente è che i dipendenti pubblici non paghino tasse. WoW! “La ‘vera’ ricchezza“, si dice, “è prodotta da chi lavora“. Ad esempio, da chi produce grano. “Sapete come funzionano le cose?“ dicono “Supponiamo che i produttori di grano producano 10 euro di ricchezza. Poi, pagano le tasse al Governo, diciamo: 4 euro. Il governo con quelle tasse ci paga il dipendente pubblico, trattenendo un euro: 3 euro di stipendio pubblico ed 1 di tasse“. “Vedete?” continuano “Il dipendente pubblico non fa che prendere per sé la ricchezza che ‘altri’ hanno prodotto. E la tassa che lui paga non è che una … tassa già pagata!”. Capisco che in un momento di scarsità delle risorse si cerchino dei capri espiatori alla portata di tiro. Ma le cose non stanno così. Anzi, si tratta proprio di una ingenua sciocchezza.

Supponiamo che i produttori di grano rifiutino di pagare le tasse. Lo Stato, a questo punto, non avrebbe più denaro per pagare i propri dipendenti; che, a loro volta, smetterebbero di lavorare. E quando il produttore di grano avrà bisogno di strade per commerciare il suo prodotto, che farà? Se le costruirà da solo? Quando avrà bisogno di tutela durante il trasporto, che cosa farà? Si pagherà polizia privata? Quando avrà necessità di un luogo disciplinato in cui vendere? Quando a avrà bisogno di acqua, di energia elettrica, di servizi postali, di reti per continuare a produrre, farà da solo? E le sue necessità di strade pulite, di disciplina delle innumerevoli attività umane? Si affiderà alle costruzioni selvagge ed al ‘chi prima arriva’? Quando avrà necessità di scuola per i suoi figli, di curare la sua salute, di un coordinamento delle attività umane, che farà? Forse, il commercialista che si occupa di dichiarazione del reddito produce meno ricchezza dell’imprenditore della cui dichiarazione si tratta? E non ha diritto ad essere pagato per il suo lavoro? Oppure dovremmo distinguere? Produrre grano è più importante che produrre chitarre, o film? E, dunque, i produttori di sogni sarebbero, in realtà, quasi parassiti rispetto ai produttori di “vera“ ricchezza? Certo, meno dei pubblici dipendenti, ma pur sempre sfruttatori del lavoro altrui? E quando, poi, il dipendente pubblico, senza stipendio (perché ”non produce”) non otterrà più prestiti per acquistare il grano, il produttore di grano, il suo grano, a chi lo venderà?

La produzione di ricchezza non è soltanto nel grano, ma in tutti i servizi svolti per una comunità: che consentono ad ognuno di ambire al suo ruolo, ognuno con affidamento sull’altro. Alcuni di questi servizi, per la loro importanza nella vita civile, devono essere statali. Chiunque svolga un lavoro per la comunità “produce ricchezza”, concorrendo al benessere di tutti. Si inizia e si finisce con una citazione Romana, da Cicerone a Menenio Agrippa. I Romani sapevano bene che quando le membra smettono di nutrire lo stomaco, ritenendolo ozioso, muoiono anche loro …


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