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In Calabria il riscatto comincia da Confcooperative
07 Lug 2014 05:25

La centrale cooperativa più importante del nostro Paese è in una fase di rinnovamento e cambiamento; si è partiti nel dicembre 2013 con OOP!, evento e spazio dedicato ai giovani cooperatori italiani, che si sono ritrovati a Roma per fare sistema e raccontarsi; e si continua oggi con la nascita di una nuova Confcooperative, più integrata e organica nei territori.

Significativo il fatto che il Presidente nazionale Gardini abbia deciso di avviare il cambiamento partendo dalla Calabria e dando un segnale forte di attenzione, tanto da essere presente all’Assemblea regionale che si è tenuta venerdì 27 giugno nella sede di Confcooperative Calabria a Catanzaro.

La Calabria, è di fatto tra le prime regioni d’Italia ad applicare il nuovo Statuto, che mette fine agli enti provinciali e sviluppa, invece, una centrale cooperativa regionale; così da creare un gruppo dirigente che sia capace di offrire maggiori servizi, presenza sul territorio, supporto e forza ai tanti cooperatori calabresi e man mano che il nuovo Statuto verrà adottato nelle altre regioni a tutti i cooperatori italiani.

Questa nuova strada intrapresa punta di fatto alla nascita di un consiglio regionale, che deve essere capace di trarre dalla diversità e dalla contaminazione la propria forza propulsiva, per dare risposte serie ai cooperatori e porsi come interlocutore credibile per le istituzioni. Un nuovo modo di fare lobby positiva e proattiva verso il territorio, guardando nella direzione di risposte “più generali e condivise” che facciano dimenticare la politica degli orticelli e delle contrapposizioni campanilistiche, che hanno danneggiato il settore (e non solo) nella storia recente.

Un momento importante, che ha visto il presidente Gardini, arrivato in Calabria assieme ai massimi esponenti nazionali di Confcooperative, sottolineare come non sia un caso il voler partire dalla Calabria, poiché dice: “in Calabria ho cominciato ad apprezzare uomini e donne in prima linea, avevo ben presente che in Calabria c’era bisogno di uno sforzo straordinario per dare coraggio e morale a chi si era sentito abbandonato, perché Confcooperative è una rete di relazioni, esperienze e contaminazione che aiuta a fare impresa e sta al fianco dei suoi cooperatori. Proprio per questo si è scelto di acquistare una sede, per dare un segnale di stabilità e riconoscibilità; proprio per questo si è scelto di far partire questo processo ri-organizzativo da qui” – perché in Calabria Gardini riscontra una voglia di crescita e riscatto, che è quello di cui ha bisogno Confcooperative e l’intero Paese – “Siamo coscienti che dovremo fare delle cose diverse rispetto a quello che abbiamo fatto in passato, senza dimenticare che le cose fatte restano la nostra storia, ma dobbiamo avere il coraggio di vivere il cambiamento e di non aver paura di quello che ci sarà domani.

L’assemblea presieduta da Maurizio Ottolini, vicepresidente di Confcooperative nazionale, ha approvato il nuovo Statuto e subito dopo ha votato il passaggio di testimone tra Santo Vazzano e Camillo Nola, quest’ultimo eletto presidente della nuova centrale cooperativa regionale, assieme ad un nuovo Consiglio che racchiude esperienze e storie molto differenti tra loro.

Nola, vice presidente di Granarolo e presidente del gruppo Asso.Lac. sarà dunque colui che dovrà traghettare i cooperatori calabresi in questa nuova fase, impegno fatto proprio con grande entusiasmo. Il neo-presidente non ha perso tempo e subito ha chiesto l’impegno di tutti e l’impiego di energie nuove per essere innovativi e valorizzare l’operato dei cooperatori calabresi.

Al termine dell’Assemblea il Presidente Gardini, dopo aver definito Nola “uomo capace di accettare e affrontare sfide difficili”, ha voluto lanciare un segnale forte di cambiamento e di legalità all’intero Paese: “Bisogna rinunciare agli egoismi e alle scorciatoie, questo Paese deve riscoprire una diversità su queste cose, altrimenti è condannato. Ma c’è una possibilità, perché la cooperazione è la sintesi di valori positivi sia economici sia sociali. Se non c’è coerenza tra i valori enunciati e i valori praticati non c’è storia, ci è richiesta coerenza per andare avanti e dare un segnale, dobbiamo affermare il valore della legalità in Italia e in Calabria e chi percorre scorciatoie è fuori dall’associazione, non ci sono mediazioni!” parole nette che dopo quelle del Papa, rappresentano un impegno concreto per dare a Confcooperative, partendo dalla difficile Calabria, una linea chiara da seguire.

Vedremo nei prossimi mesi se queste novità e la riorganizzazione di Confcooperative nei territori porteranno dei benefici alle cooperative italiane e di conseguenza all’intero Paese. Ciò che è certo, è che la centrale cooperativa di Gardini ha deciso di invertire la rotta con grande decisione e già solo questo, in un Paese ingessato e preda delle sabbie mobili, è un segnale significativo e innovativo.


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