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Se tagliamo le tasse tagliamo anche i redditi
04 Ott 2014 08:34

Ci sono molti commercianti e piccoli imprenditori che invocano il taglio delle tasse come “soluzione” del problema crisi.

E’ una visione “microeconomica”, ego-centrata, che si ferma all’individualità e non va al punto zero. Il ragionamento sotteso all’invocata riduzione è il seguente: “Voglio che siano ridotte le tasse … ma che le mie vendite restino tali e quali!”

E’ chiaro che, se questo fosse possibile, sarebbe una manna. Come mai non ci ha pensato nessuno? Riduci le tasse-il livello di vendite resta uguale-il commerciante guadagna=l’economia riparte. Peccato che le cose (e chi si occupa di economia, ovviamente, lo sa) non stiano in questi termini. E’ come volere la moglie piena e la botte ubriaca. Si avete letto bene: una cosa … impossibile! Ed ecco perché.

Se tagli le tasse, tagli anche I REDDITI che quelle tasse producono. Eh, si: nell’Eurozona è con le tasse che si pagano stipendi e servizi pubblici; servizi che, altrimenti, ognuno dovrebbe pagarsi da sé, anche quando superano di molto le capacità economiche del singolo.

Conseguentemente, se riduci le tasse nel Sistema Euro, nel quale lo Stato NON PUO’ stampare moneta, ma deve prenderla a prestito e restituirla, riduci anche gli stipendi di coloro che (con gli stipendi pagati dalle tasse) … vanno a fare spesa presso i commercianti!

Cosicché i commercianti vedranno calare le loro vendite e non avranno ottenuto nulla. Non solo: i servizi (non più pubblici) saranno più costosi per tutti: e questo provocherà ulteriore diminuzione dei redditi=ulteriore diminuzione della spesa presso i commercianti. Questa è la visione “macroeconomica”. Ecco perché occorre andare al punto zero: la Moneta.

Uno Stato che, per rendere i suoi servizi, deve contrarre debiti in perpetuo, anziché stampare moneta, NON PUO’ assicurare benessere ai suoi cittadini. Il problema è l’euro. E’ l’euro il punto zero.


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