';

A Castel Volturno nasce la scuola contro i crimini ambientali
22 Mag 2014 09:17

“La nostra scelta di contrastare i crimini ambientali e le agromafie in forma integrata è una scelta irreversibile, rispetto a cui andremo fino in fondo. E per farlo partiremo proprio da Castel Volturno (Caserta), dove la comunità è stata violata dalla criminalità e ora chiede allo Stato un di più di attenzione e determinazione”.

Lo ha dichiarato il viceministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Andrea Olivero, intervenuto ieri mattina a Castel Volturno presso il Centro di Formazione Nazionale del Corpo forestale dello Stato per inaugurare la “Scuola contro i crimini e le illegalità ambientali” che vedrà coinvolte, insieme, tutte le forze dello Stato, dalla Forestale alla Polizia di Stato, ai Carabinieri fino agli Enti locali.

“Una scuola formativa a Castel Volturno – ha proseguito Olivero in una struttura del Corpo Forestale dello Stato sottratta alla criminalità organizzata e una presentazione nella sala dedicata a don Peppino Diana sono aspetti non secondari. Ci dicono che lo Stato è qui, con la sua eccellenza investigativa e le sue istituzioni, pronto a fare la sua parte a fianco dei cittadini che chiedono sicurezza e degli imprenditori che contrastano illegalità e inquinamento”.

All’evento ha partecipato Cesare Patrone, Capo del Corpo forestale dello Stato, il vice direttore Generale della Polizia di Stato Matteo Piantedosi, in rappresentanza dell’Autorità di Gestione del PON Sicurezza, l’avvocato generale della Procura di Napoli, Luigi Mastrominico, il Presidente della Corte d’Appello di Napoli, Antonio Bonajuto e il Segretario Generale Flai – Cgil Stefania Crogi.

La Scuola è parte del “Progetto Europeo Recupero Legalità Ambientale” (Perla, ndr) realizzato grazie ai finanziamenti dello Stato italiano e del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) nell’ambito del Programma Operativo Nazionale “Sicurezza per lo Sviluppo – Obiettivo Convergenza 2007-2013”.

Il percorso didattico alla base del Progetto sarà articolato in tre livelli: ci sarà una formazione trasversale assicurata da 40 moduli di lezioni frontali, per un totale di 35 ore per partecipante, incontri che verteranno su temi quali la legislazione ambientale, la vigilanza controllo e il monitoraggio, le autorizzazioni ambientali, le norme per la tutela contro l’inquinamento e in generale per la tutela del patrimonio naturale e paesaggistico.

Sarà poi prevista una formazione specialistica, rivolta a funzionari e dirigenti degli uffici istituzionali presenti sul territorio delle Regioni Obiettivo Convergenza (Calabria, Campania, Puglia e Sicilia), articolata in dieci seminari tra cui spiccano quelli sui reati ambientali e sulla loro prevenzione, sulle novità legislative in tema di protezione ambientale, sulla polizia giudiziaria e sull’intelligence ambientale; infine 30 moduli e-Learning e 50 video per una formazione a distanza.


Dalla stessa categoria

Lascia un commento