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A Cosenza un premio per gli scrittori che raccontano l’Italia di oggi
14 Nov 2013 09:36

Il “Premio Sila ‘49” è uno dei primi riconoscimenti letterari nati in Italia, preceduto solo dal “Bagutta” che nasce nel 1927, dal “Viareggio” nel 1929 e dallo “Strega” nel 1947. La giuria ha scelto i cinque finalisti che si contenderanno il premio il prossimo 7 dicembre. La cerimonia si terrà di pomeriggio al Ridotto del Teatro Rendano di Cosenza.

Sono cinque storie molto diverse, ma accomunate dallo stesso obiettivo: raccontare la realtà dell’Italia di oggi. Con Romanzo irresistibile della mia vita vera (Marsilio 2012), Gaetano Cappelli torna a raccontare una grande indimenticabile storia, dove l’avventura straordinaria di una vita si sovrappone in maniera tragicomica a quella dell’Italia di questi ultimi decenni. È la storia di una donna amata in una lontanissima estate della giovinezza e mai più rivista, che torna a sconvolgere ancora, dopo più di trent’anni, l’esistenza di un uomo.

Il cielo è dei potenti” (Edizioni E/O) di Alessandra Fiori è, invece, il viaggio tra i sogni, l’ambizione e l’ascesa in un’educazione sentimentale che dalla provincia dei primi anni Quaranta prosegue nella Roma dell’immediato dopoguerra. In finale anche Tommaso Giagni con “L’estraneo” (Einaudi), un’opera che indaga il rapporto mai risolto tra periferia e centro e in cui l’autore aggiunge la sua personalissima voce.

Una lingua contaminata e piena d’invenzione, che raccontando le periferie degli anni zero, disadorne e vivissime, rivela lo spaesamento di un uomo senza appartenenza. Con “Dimmi che c’entra l’uovo” (Del Vecchio Editore), Fabio Napoli racconta, sotto forma di commedia agrodolce, la vita di ragazzi che hanno voglia di trovare una soluzione al rebus della sopravvivenza, per immaginare un futuro che includa nei propri orizzonti la felicità. Infine, il dramma psicologico e sociale di un manager all’apice della carriera con “Le colpe dei padri” (Piemme), di Alessandro Perissinotto.

Il Premio Sila, nato nel 1949 a Cosenza ha scoperto talenti e coinvolto giurati come Giuseppe Ungaretti, Carlo Bo, Luigi Russo, Carlo Levi. Il premio è tornato sulla scena nazionale dal 2012 “per promuovere la letteratura di impegno civile”.


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