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A Palermo spunta una mascherina rosanero sulla statua di Padre Pio
04 Mag 2020 14:16

In Piazza Magione a Palermo, spunta la statua di Padre Pio con la mascherina. Tra sacro e profano, c’è chi si affida alla preghiera per debellare il Covid-19.

Il quartiere che ha visto nascere Paolo Borsellino e Giovanni Falcone

Dal 4 maggio comincia la Fase2 di cui tanto si è parlato nei giorni scorsi. Tante le misure di sicurezza e le ordinanze adottate dalla regione. Distanza sociale e mascherina per tutti, ma proprio tutti. A Palermo, l’ordinanza è stata seguita così alla lettera, che in piazza Magione, è spuntata una mascherina rosanero sul volto della statua di Padre Pio. La scultura di Padre Pio si trova nella parte centrale della piazza, nel quartiere della Kalsa a Palermo. La stessa piazza che ha visto nascere Paolo Borsellino e Giovanni Falcone. Nel quartiere, nato durante la dominazione islamica, c’era la cittadella fortificata con la dimora dell’emiro e dei suoi ministri. Ne conserva ancora il nome al halisah, l’eletta, la pura. Negli ultimi anni, la zona è stata risanata, e intorno alla piazza sono nati ristoranti e locali della movida, ora chiusi per l’emergenza coronavirus.

Mascherine distribuite in tutta l’isola

Su disposizione del governatore Nello Musumeci, la Protezione civile regionale e l’Esercito, stanno completando la distribuzione di oltre tre milioni e mezzo di pezzi in tutte le province dell’Isola. “E’ solo un atto simbolico – sottolinea il presidente della Regione – perchè siamo consapevoli dell’ importanza di dover indossare, anche nei prossimi mesi, le mascherine come forma di tutela dal contagio del Coronavirus. Un utilizzo, che deve servire anche da deterrente, per farci ricordare di prestare la massima attenzione, in ogni momento della giornata, e non pensare che tutto sia finito. Abbiamo potuto procedere a questa distribuzione straordinaria, dopo quelle già fatte per le strutture sanitarie dell’Isola – ricorda Musumeci – grazie all’iniziativa di approvvigionamento autonomo, attraverso la sinergia con l’UPCM di Pittsburgh, che gestisce con noi l’ISMETT a Palermo, 150 tonnellate di materiale sanitario, visti i ritardi iniziale di consegna da parte dello Stato”.


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