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Alle scuole del Sud ora insegnano il rap
17 Dic 2013 09:16

Portare il “rap” nelle scuole con l’obiettivo di superare, attraverso laboratori educativi musicali, gli stereotipi e i pregiudizi alla base delle discriminazioni per razza, origine etnica, orientamento sessuale, identità di genere, convinzioni personali, disabilità.

Nasce con questo intento il progetto “Potere alle parole” promosso e finanziato dall’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali presso il Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio e realizzato in collaborazione con l’Associazione “Razzismo Brutta Storia“.

Il progetto parte ufficialmente in questa settimana in 5 Istituti Superiori di città del centro e sud Italia : l’Its “J. Von Neumann” di Roma, l’Ipsia “Santarella” di Bari, l’Istituto Istruzione Superiore “Enzo Siciliano” di Bisignano (Cosenza), l’Ipssar “Paolo Borsellino” di Palermo e il Liceo Classico Statale “Pietro Colletta” di Avellino e proseguirà fino alla fine di febbraio con otto incontri laboratoriali, tenuti da rapper, per l’occasione in veste di insegnanti.

I destinatari del progetto sono circa 150 studenti del terzo/quarto anno e i rapper-docenti coinvolti da Amir Issaa, direttore artistico del progetto, sono, oltre ad Amir stesso: Ghemon, Kiave, Mad Buddy, Mistaman, ciascuno “assegnato” a una scuola.

Cuore del progetto, il linguaggio musicale che oggi più di ogni altro racconta le istanze, le contraddizioni e le urgenze di una società in profonda transizione. E nello stesso tempo il linguaggio che più efficacemente raggiunge cuore e mente delle giovani e giovanissime generazioni: l’hip hop.

Alla fine degli incontri il rapper di riferimento per ogni scuola valuterà il miglior testo tra quelli prodotti dagli studenti e una giuria dell’Unar premierà il pezzo più significativo che verrà registrato e diventerà la colonna sonora della “Settimana d’azione contro il razzismo 2014” in programma dal 17 al 23 marzo.


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