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Anche i turisti stranieri distruggono Pompei. Americano stacca mosaico: “volevo un ricordo…”
05 Giu 2014 09:08

Questa volta non è stata colpa né della pioggia, né dell’incuria. Piuttosto di un turista straniero che, a Pompei, non è andato solo per ammirare gli scavi ma anche per rubarli.

Già, perché il turista, residente in Georgia, durante il giro tra le rovine tra le più famose al mondo ha staccato, e rubato, tre tessere della domus Trittolemo.

Per fortuna solo un tentativo, il suo, visto che è stato sorpreso, e arrestato, dai carabinieri. “Volevo solo avere un ricordo degli scavi”, la sua “confessione”.

Manuchar Cublashvili, 34 anni, incensurato, zaino in spalla, per la verità ha attirato sin da subito l’attenzione di un custode visto che durante la sua visita nella Domus ha oltrepassato l’area transennata e vietata al pubblico.

Poi, il ‘furto-ricordo’: ha staccato tre piccole tessere (3cm x 1cm) da un mosaico su una parete ed è andato via. Quando si è reso conto di essere stato scoperto dai carabinieri ha tentato di fuggire, liberandosi di due delle tre tessere. Bloccato dai militari, nella tasca dei suoi pantaloni è stata trovata la terza tessera del mosaico. Poi, la sua ‘giustificazione’: “Volevo solo portare a casa un ricordo di Pompei”.

La Domus di Trittolemo, inaugurata lo scorso 17 aprile dal ministro per i Beni Culturali, Dario Franceschini, è situata di fronte alla Basilica ed è confinante col Santuario di Apollo.

Era già dal II secolo a.C. una sontuosa casa a due atri e due peristili, composto da un settore di rappresentanza e da uno privato. Inserita in un isolato occupato fin dal III secolo a.C., si trasforma dopo l’80 a.C. in un’unica proprietà, annettendo la vicina casa di Romolo e Remo.

Le modifiche strutturali e il rinnovamento degli apparati decorativi testimoniano ancora oggi la ricchezza e l’importanza del ruolo del suo proprietario, forse uno dei notabili della colonia silana. Le tre tessere, tutte recuperate, sono state consegnate al direttore del sito archeologico.

Ma, intanto, Antonio Irlando, dell’Osservatorio Patrimonio culturale, avverte: “Al di là della stravagante modalità del furto di sole tre tessere di un mosaico pompeiano, la tempestiva scoperta del ladro nella casa di Trittolemo, deve indurre tempestivamente ad attivare il potenziamento del servizio di vigilanza delle singole Domus aperte al pubblico anche ricorrendo all’apporto di volontari delle associazione delle forze dell’ordine in congedo”.

“Il piano straordinario di apertura della Domus in cui è avvenuto il furto, prevede il ricorso a prestazioni incentivate di singoli custodi, secondo un programma voluto dal soprintendente che, nell’occasione, è stata la soluzione giusta e mirata per la sicurezza del monumento – ha sottolineato – a differenza di quanto normalmente avviene con un singolo custode che, per carenza di organici, deve provvedere al controllo di aree vaste e quindi a rischio di furti e azioni vandaliche”.


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