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Anniversari e commemorazioni: il 6 settembre 1921 nasceva a Foggia Mauro De Mauro
06 Set 2016 10:36

Era nato a Foggia il 6 settembre del 1921 ed è stato uno dei importanti e impegnati giornalisti italiani. Fu sequestrato da un commando mafioso il 16 settembre 1970 nella sua casa di Palermo, in via delle Magnolie, e di lui non si seppe più nulla. Neanche il suo corpo fu mai ritrovato.

Ricorre oggi l’anniversario della nascita di Mauro De Mauro, il giornalista pugliese scomparso nel nulla 46 anni fa. Sulla sua vicenda sono state tante le ipotesi formulate, i processi avviati e conclusi. Nessuno dei fili di questa lunga e intricata trama ha condotto però purtroppo alla verità. In merito alla sua sparizione si è parlato a lungo della sua inchiesta sulla morte dovuta a omicidio e non a un incidente, del presidente dell’Eni Mattei.

Proprio l’anno scorso, a 45 anni dalla sua scomparsa, a prima sezione penale della corte di Cassazione ha confermato l’assoluzione di Totò Riina, l’unico imputato accusato di aver ordinato l’omicidio del giornalista del quotidiano L’Ora. Il capo dei capi sarebbe stato assolto per non aver commesso il fatto.

Una vita non lunga ma ricca e travagliata, quella di Mauro De Mauro. Figlio di un chimico e di un’insegnante di matematica, fu sostenitore del Partito Nazionale Fascista tanto che allo scoppio della Seconda guerra mondiale si arruolò come volontario. Nel ’43 fece parte invece della Repubblica Sociale Italiana, diventando vice questore di Pubblica Sicurezza nella capitale occupata dai tedeschi. Nell’estate del ’45 fu rinchiuso a Ghedi e poi a Coltano in un campo di concentramento, da cui fuggì nel settembre successivo.

Fu indagato anche per collaborazionismo per presunta partecipazione della strage delle fosse Ardeatine ma nel ’48 fu assolto per insufficienza di prove. Le sue lesioni al volto e al naso sembrerebbero essere state causate da un incidente stradale. C’è invece chi ritiene che le sue menomazioni fisiche sarebbero state causate da un violento pestaggio da parte di un gruppo di partigiani.

Dopo la Seconda guerra Mondiale comincia a lavorare come giornalista presso Il Tempo di Sicilia, il Mattino di Sicilia e poi a L’Ora. Tra il 23 e il 24 agosto del 1962 pubblica il verbale di polizia in cui il medico siciliano Melchiorre Allegra, tenente colonnello medico del Regio Esercito durante la prima guerra mondiale, affiliato alla mafia nel 1916 e pentito mafioso dal 1933, elencava tutta la struttura del vertice mafioso, gli aderenti, le regole, l’affiliazione. Nel ’62 aveva seguito la morte di Mattei e nel ’70 si stava nuovamente occupando del caso.

L’ultima volta fu visto dalla figlia mentre posteggiava la macchina davanti alla sua abitazione di via delle Magnolie. La ragazza riuscì solo a sentire la parola “amunì” ovvero “andiamo” detta da qualcuno prima di mettere in moto e ripartire. Il suo corpo non è mai stato ritrovato. E’ considerato uno dei 2007 giornalisti di tutto il mondo, uccisi per il lavoro che facevano, ricordati nel Journalist Memorial del Newseum di Washington.


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