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“Basta liti, ci salveremo solo con il dialogo”. La lettera-appello del cassaintegrato della Fiat di Pomigliano
08 Lug 2013 07:47

“Fa male sapere che la Presidente della Camera rifiuta l’invito a visitare un sito industriale, così come fa male che il vescovo di Nola si faccia vedere con chi organizza picchetti, ma è stata anche poco opportuna la lettera del direttore dello stabilimento di Pomigliano contro il vescovo stesso”.

È quanto afferma Gerardo Giannone, cassaintegrato dello stabilimento Fiat di Pomigliano, che invita tutti a “fare un passo indietro”, e a presentarsi ai cancelli della fabbrica al cambio turno per parlare con “chi é dentro, e chi sta ancora fuori”. “L’Italia – dice – si salva con il dialogo non con la guerra”.

In una lettera indirizzata alla presidente della Camera, Laura Boldrini, al vescovo di Nola, monsignor Beniamino Depalma, ed anche al direttore dello stabilimento Fiat di Pomigliano, Giuseppe Figliuolo, Giannone sostiene che gli operai “non sono divisi fra chi sta dentro e chi sta fuori, noi non siamo gelosi di chi lavora, né chi sta dentro ha dimenticato i cassaintegrati. La classe operaia è unita – ha aggiunto – e nessuno può usarci o tirarci per la giacchetta da una parte o dall’altra”.

Il cassaintegrato, infine, invita tutti a “fare un passo indietro per consentire alla classe operaia di farne due in avanti“. “Chiedo a tutti voi – scrive – di incontrarvi secondo le vostre disponibilità fuori allo stabilimento, all’ingresso 2 della fabbrica dalle 13 alle 14 per poter incontrare gli operai al cambio turno, e di incontrare anche i cassaintegrati, e con loro avere un dialogo, dare un messaggio di vicinanza a tutti sapendo che ogni uomo o donna che ha responsabilità istiutzionale, pastorale ed industriale deve unire invece che dividere o patteggiare. Poi potrete visitare quel gioiellino che é il nostro stabilimento”.


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