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Così gli spazzini in Campania fanno finta di lavorare
03 Giu 2014 07:58

Pedinamenti, verifiche di documenti, monitoraggio dell’orologio marcatempo e anche riprese video hanno documentato la truffa aggravata che i dipendenti avevano messo in atto. Secondo le indagini, nell’ambito dell’operazione ‘Easy badge’, è nel periodo compreso tra novembre 2012 e gennaio 2013 che gli indagati hanno regolarmente timbrato i cartellini anche per conto di colleghi assenti, ritardatari o che si erano allontanati dal luogo di lavoro prima della fine di turno: tra loro un tacito accordo basato sul reciproco scambio di favori.

Tra i casi individuati anche quello del cosiddetto ‘responsabile sovracomunale’, ora agli arresti domiciliari: percepiva una apposita indennità e benché avesse il compito di controllare il lavoro svolto nei Comuni di Roccapiemonte e Castel San Giorgio dagli altri operatori, sia lui sia alcuni coordinatori si assentavano durante l’orario di servizio e timbravano, oltre al loro cartellino, anche quello dei colleghi non presenti. Così si è verificato che durante le festività natalizie un collega abbia timbrato il cartellino addirittura per 14 colleghi.

Alcuni operatori, nonostante fossero in turno dalle 8 alle 14, non sono hanno lavorato solo due ore, ma grazie e un cartellino timbrato da altri hanno ‘attestato‘ di aver fatto diverse ore di straordinario. C’era chi tornava a casa e chi trascorreva il tempo al bar. Intanto, a causa del loro comportamento, le strade dei comuni di Castel San Giorgio e Roccapiemonte, come si vede anche dalle riprese video dei militari, si riempivano sempre più di cumuli di immondizia.

Le ordinanze sono state eseguite tra Roccapiemonte (Salerno), Napoli, Padova, Nocera Superiore (Salerno), Pagani (Salerno), Angri (Salerno), Casoria e Giugliano in Campania, nel Napoletano, dai carabinieri della compagnia di Mercato San Severino in collaborazione con il personale dei comandi provinciali di Salerno e Napoli.


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