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E al cimitero spuntano le verande abusive
21 Mar 2014 07:26

C’erano persino due verande, con costosi infissi in legno-alluminio e tanto di grondaia, tra le strutture abusive sequestrate dalla Polizia Municipale di Napoli durante un’indagine di controllo nel cimitero del quartiere San Giovanni a Teduccio. Le verande sono state edificate a “protezione” di due gruppi di loculi: sui vetri, artisticamente “sabbiati”, anche le immagini sacre della Madonna e di Gesù Cristo.

Non solo: sono stati scoperti e posti sotto sequestro altari, tombe e un grande sarcofago abusivo, con tanto di sopraelevazione e di scavo in profondità per poter ospitare fino a quattro tombe. Il controllo – tre al momento i responsabili denunciati per gli abusi – rientra nella vera e propria guerra dichiarata a Napoli dalla polizia municipale contro gli abusi e gli illeciti che, ormai da anni, si alimentano intorno all’affare del ‘Caro estinto‘. Gli ultimi sopralluoghi hanno portato alla scoperta di verande e sarcofaghi costruiti abusivamente nel camposanto del quartiere San Giovanni e, in un altro cimitero, al sequestro di ben 300 loculi costruiti senza permesso. Il tutto a conferma, se ce ne fosse bisogno, del grado di illegalità che caratterizza queste aree.

Agenzie funebri, mercati di fiori, costruttori di cappelle funebri e cooperative di manutenzione cimiteriale sono state negli anni coinvolte in inchieste che hanno portato alla luce l’interesse, in tutti questi settori, dei clan di camorra. Il giro di affari, di milioni di euro, ha portato anche regolamenti di conti da parte dei camorristi e ad episodi violenti, l’ultimo dei quali accaduto lo scorso 6 marzo proprio all’interno del cimitero monumentale di Poggioreale, dove una discussione per la compravendita di un loculo si è trasformata in tragedia con l’uccisione di un uomo a colpi di bastone da parte del costruttore di cappelle cimiteriali.

Negli anni – spiega il capitano Luigi Avolio, responsabile dell’Unità Operativa tutela aree cimiteriali – abbiamo registrato numerosi e vari illeciti che vanno dall’imposizione dell’agenzia funebre, con la collusione degli addetti agli obitori cittadini, fino alla compravendita, del tutto fuorilegge, di loculi“. Tutto il sistema – secondo gli investigatori – è anche alimentato da antiche tradizioni e trattamenti dei defunti. “Abbiamo nove cimiteri cittadini senza contare quello di Poggioreale, tra i più grandi d’Italia – dice il capitano Avolio – ma l’unico impianto di cremazione è in provincia di Salerno. Il problema, alla fine, è lo spazio. I morti si seppelliscono ma poi, dopo la inumazione, vanno messi nei loculi, che scarseggiano. Perciò, come è successo per gli abusi edilizi scoperti oggi, chi già ne ha uno cerca illegalmente di allargarsi; e chi invece non ne possiede è disposto a sborsare per l’acquisto, poco importa se lecito o meno, migliaia di euro“.


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