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E i pellerossa fanno causa all’America per la strage di 184 anni fa
15 Lug 2013 11:30

È una delle pagine più nere della storia americana: il massacro di Sand Creek, nel novembre del 1864, quando alcune truppe federali a cavallo comandate dal colonnello John Chivington attaccarono nel sudest del Colorado un villaggio indifeso di indiani Cherokee e Arapaho, trucidando oltre 160 persone, tra cui donne, vecchi e bambini. Ora, a distanza di un secolo e mezzo, i discendenti dei nativi uccisi in quell’orribile carneficina cercano il riscatto, chiedendo un risarcimento al governo federale americano.

Quel risarcimento che era stato già promesso alle tribù pellerossa colpite nel 1866. Una promessa, però, caduta nel vuoto. Washington non ha mai pagato il dovuto, e ora tutte le carte per quella che vuole essere una vera e propria ‘class action’ sono pronte. Sono state portate nei giorni scorsi alla corte distrettuale di Denver, in Colorado. C’è scritto che i discendenti dei pellerossa uccisi dalla furia delle truppe di Chivington hanno il diritto ad essere risarciti, perché quel giorno sulle rive del fiume Sand Creek fu compiuto un vero e proprio “genocidio”, con torture, mutilazioni e abusi di ogni genere. E questo contro una popolazione indifesa.

Ancora si conservano le testimonianze di quel massacro – che ispirò anche una canzone di Fabrizio De André – come la veste trafitta dai proiettili dell’anziano capo dei Cheyenne, Antilope Bianca, che – raccontano le storie tramandate di generazione in generazione – si stava incamminando verso le truppe federali pacificamente, con le braccia conserte, ignaro dell’inferno che di lì a poco si sarebbe scatenato, con la carica della cavalleria preceduta da colpi di cannone sparati sull’accampamento dalla vicina collina. Antilope Bianca con altri capi era stato costretto a firmare l’accordo di Fort Wise, nel 1861, con cui i bianchi entravano in possesso delle terre Cheyenne.

L’accordo-truffa, come fu definito, ma che almeno avrebbe dovuto garantire la sicurezza delle popolazioni pellerossa. Invece, tutto finì in un bagno di sangue, il sangue di tante vittime innocenti e indifese. Alla fine lo riconobbero anche le autorità federali. Ma i responsabili non furono mai perseguiti.


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