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E nel borgo nasce la palestra per allenare il cervello. Per sconfiggere l’Alzheimer
09 Nov 2013 09:40

Prendi un ospedale rurale, di quelli costruiti negli anni 60 in un bellissimo borgo ai piedi dell’appennino abruzzese, in un posto da favola, dal quale si mira il mare adriatico e le cime di Majella e Gran Sasso, immerso nel verde di querce secolari, di quelli che offrono all’orecchio, al posto dei suoni del clacson il cinguettio degli uccelli, di quelli costruiti ai tempi delle “vacche grasse” e aperto dopo 20 anni, di quelli sui quali non ha mai creduto nessuno, utilizzati solo in ogni campagna elettorale per visite e comizi, salvo poi tornare ad essere dimenticato dal giorno successivo alle elezioni.

Prendi un appassionato professore universitario, ricercatore, con la sua equipe, con i suoi decenni di studi e di ricerche, con i collaboratori del corso di laurea e con i laureandi pieni di voglia di applicare le loro ricerche, di quelli che studiano il paziente, studiano la patologia e non si “rifugiano” in medicinali consigliati, proposti o suggeriti, ma cercano una soluzione naturale ed efficace.

Ne viene fuori quello che è accaduto a San Valentino in Abruzzo Citeriore, una palestra per il cervello, un centro che applica, implementa e sviluppa esperienze e ricerche effettuate in italia e in California, una “Palestra Cognitiva” che, come afferma il Prof. Stefano Sensi “ha dimostrato di poter modulare in soggetti anziani sani la connettività funzionale cerebrale, valutata con risonanza magnetica funzionale, ma anche le facoltà cognitive ed il trofismo del cervello”.

Un centro di riabilitazione cognitiva e per Alzheimer che, a costo quasi zero per la sanità pubblica, interviene su patologie che affliggono un numero sempre più alto ( e destinato ad aumentare) di popolazione anziana (e non solo). Questa terapia di “allenamento per la mente” ha messo in luce che la stimolazione tramite esercizi logici, come il Sudoku e le parole crociate, porta a modificazioni strutturali e funzionali del cervello, che risponde aumentando le connessioni fra cellule nervose in aree che sono critiche per attenzione e memoria.

«Il cervello come il muscolo»”, continua Sensi, «risponde, anche nel soggetto anziano, all’allenamento. Si va in palestra per mantenere il tono muscolare ma si dovrebbe andare anche in palestra cognitiva per mantenere al meglio le proprie capacità intellettive, memoria ed attenzione in primis».

Vale dunque, pure per il cervello , il detto anglosassone “Use it or lose it” usalo o lo perdi”.


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