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Giovane perde un braccio per i fuochi d’artificio
27 Dic 2013 08:15

I fuochi d’artificio, anche quest’anno, cominciano a mietere vittime. Sono due i giovani rimasti gravemente feriti in due diversi incidenti. Ha perso un braccio un giovane figurante di Baiano (Avellino) colpito dalla esplosione dei botti che custodiva nel suo zaino durante la processione del Maio, l’albero votivo che la sera di Natale viene portato in piazza Santo Stefano, protettore del paese, accompagnato da spari di carabine a salve e fuochi d’artificio, autorizzati e non.

Giuseppe Lippiello, 23 anni, insieme a molte centinaia di persone, stava partecipando al rito di antiche radici pagane molto diffuso nella zona del Baianese, quando – a causa di una scintilla provocata dai fuochi che accompagnano la processione – i petardi che il giovane portava con sé sono esplosi. La deflagrazione è stata violenta e ha scagliato Lippiello ad una decina di metri di distanza dove, ferito, è stato soccorso e trasportato d’urgenza in ospedale a Napoli. I sanitari del Cardarelli hanno tentato di evitare l’amputazione dell’arto che nella esplosione è però rimasto maciullato. Non destano preoccupazione le condizioni degli altri due feriti coinvolti nell’esplosione: Salvatore Crisci e Pellegrino Alaia sono stati medicati e dimessi con prognosi di pochi giorni. Dopo l’incidente le forze dell’ordine hanno anche sequestrato 800 botti proibiti e quantitativi illegalmente detenuti di polvere pirica.

A Catania uno studente di 25 anni ha subito l’amputazione della mano sinistra, a partire dal polso, per l’esplosione di un petardo avvenuta la notte di Natale a Paternò (Ct). Il 25enne è ricoverato con la prognosi riservata. Secondo i medici però non è in pericolo di vita. E mentre continuano i sequestri di botti il Codancons lancia un appello ai sindaci perché con un’ordinanza vietino i fuochi d’artificio di fine anno. “Non si tratta, infatti, solo di una primitiva e pericolosa usanza, che ogni anno provoca centinaia di feriti, anche gravi – spiega il Codacons – ma anche di una pseudomoda che, al di là degli incidenti, costituisce comunque un problema serio per la salute, in particolare per bambini, anziani ed animali“.


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